Versilia, nuova proprietà per lo stabilimento set di “Bagnomaria” di Giorgio Panariello
Si chiamerà “Code Beach” e aprirà a giugno: a rilevarlo un gruppo di imprenditori friulani
PIETRASANTA. Nell’immaginario collettivo quello stabilimento balneare era e resta la location di “Bagnomaria”, il film di Giorgio Panariello che negli anni ’90, in scia alla bellezza di Manuela Arcuri e alle gags di Mario il bagnino, sbancò ai botteghini. Ventisei anni dopo il Bagno Motrone (questo il nome dello stabilimento in questione) in realtà non esiste più: si chiamerà infatti, da qui a qualche settimana, “Code Beach”, avrà come concessionari di riferimento un gruppo di imprenditori friuliani e cambierà volto, i lavori sono in corso, privilegiando «un’atmosfera rilassante e internazionale» come fanno sapere i nuovi referenti già noti per i loro investimenti in altre strutture balneari italiane. «Per la progettazione del bagno è stato scelto Michele Vitaloni+partners architettura design, per creare un’opera unica con un concept esclusivo e rispettoso dei canoni versiliesi. Il progetto – precisano – si caratterizza per l’uso di materiali organici, il verde esistente sarà integrato per arricchire lo spazio per un design materico dove al calare del sole candele e musica racconteranno la loro storia».
L’apertura del Code Beach è in agenda nel mese di giugno e sarà un nuovo inizio dopo che già nel 2017 una decina di soci, dell’allora Bagno Motrone, decisero di mettere la concessione in vendita suscitando l’interesse di un imprenditore pratese. Da un anno a questa parte al Bagno Motrone sono passati di mano e quindi di concessione, il Francomare di Fiumetto (acquisito dalla Triple Sea Food che fa capo alla Lmdv Capital di Leonardo Del Vecchio uno degli eredi dell’impero Luxottica), il Twiga di Flavio Briatore (ancora Del Vecchio) e il Nettuno Alba di Tonfano rilevato da un imprenditore straniero che nell’operazione avrebbe investito una somma di circa 1 milione e 850 mila euro.
I lavori di riqualificazione sia dalle parti del Twiga che del Francomare che ancora del Nettuno Alba sono in corso: l’obiettivo è accogliere la clientela nel week-end pasquale. Nel frattempo altri due stabilimenti balneari di Marina di Pietrasanta sono finiti nel mirino di altrettante società con trattative, si dice, già ben avviate: staremo a vedere. Un fatto è certo: le aste non sembrano rappresentare alcun ostacolo per i “grandi investitori” che non esitano nel mettere a disposizione capitali importanti sia nell’acquisto che nella “riqualificazione” degli stabilimenti balneari. Scenari, presenti e futuri, che non possono non destare perplessità e riflessioni.