Il Tirreno

Musica

È livornese il re dei pianoforti: Luca Menicagli, accordatore da record. Ora segue il tour di un grande maestro

di Claudio Marmugi

	Luca Menicagli
Luca Menicagli

L’azienda è nata nel 1984, ma il patron della casa, Luca, ha cominciato nel ’79 la sua straordinaria attività, registrando gli strumenti di molti grandi artisti

5 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. Quarant’anni di pianoforti di qualità, tra i migliori del mondo. È un doppio anniversario quello in casa Menicagli Pianoforti, l’azienda livornese nata nel 1984, che festeggia in queste ore quattro decenni di attività e, insieme, il suo patron, Luca Menicagli, celebra i suoi primi 45 anni da accordatore dei record (classe 1961, Menicagli ha cominciato giovanissimo nel 1979 e, da quel momento, non si è più fermato) . Per elencare tutti i grandi nomi per cui Luca Menicagli ha accordato il pianoforte nella sua carriera, probabilmente, non basterebbe questa pagina.

A fianco di grandi artisti

Sono migliaia gli artisti – tra classica, pop, rock e jazz – che prima di sedersi a suonare in concerto hanno chiesto a Luca di “registrare” per loro lo strumento, di metterlo a punto come solo lui sa fare, solo con le sue mani e il suo orecchio (assoluto). Tra questi, il maestro Aškenazi, Martha Argerich, Burt Bacharach, Claudio Baglioni, Tony Bennett, Andrea Bocelli, Stefano Bollani, Jose Carreras, Chick Corea, Aldo Ciccolini, Bob Dylan, Placido Domingo, Pino Daniele, Herbie Hancock, Norah Jones, John Legend, Ennio Morricone, Danilo Rea, Sigur Rós, James Taylor, Stevie Wonder, Neil Young, Zucchero e Renato Zero, solo per citarne alcuni. Una vita passata tra le note e il legno, i martelletti e le corde in tensione, i tasti bianchi e i tasti neri.

Il suo tempio

È un vero e proprio tempio sacro della musica la Menicagli Pianoforti, l’azienda a conduzione familiare che, dal 2003, si trova in zona Picchianti a Livorno – un colpo d’occhio (e d’orecchio) unico per gli appassionati, con oltre centoventi pianoforti in esposizione.

«Qui, abbiamo ben tre Yamaha Cfx Gran Coda da concerto che non ha nessuno in Italia», spiega Luca, «uno dei tre, in questo momento esatto, è in tour col maestro Giovanni Allevi, al quale allestiamo lo strumento in esclusiva». È un intreccio forte quello tra grandi maestri della musica mondiale e Menicagli, «Siamo l’azienda che fa assistenza ai Conservatori di Lucca e di Livorno», continua Luca, «oltre ai teatri di Lucca, Pisa e Livorno», perché loro i pianoforti non li vendono e basta, li personalizzano rendendoli pezzi unici, impiegando materiali pregiati capaci di migliorare le vibrazioni del suono e di dare ad ogni modello un importante tocco estetico, elegante e raffinato.

La società

Una società, la “Menicagli Pianoforti”, con molte quote rosa. «Sono l’unico uomo nello staff», scherza (ma non troppo) Menicagli, «il resto è composto da mia moglie, Monica Franceschini, con la quale ho fondato la ditta, mia figlia Carolina che lavora con noi da quando ha finito gli studi e, dal 1992, Francesca Falleni, cuore pulsante della Menicagli Pianoforti». Un catalogo da rivenditori estremamente selezionato, in grado di soddisfare professionisti e amatori di questo strumento – grazie a pianoforti a coda, a mezza coda, verticali, digitali (come i ricercatissimi “silent”) , gli ibridi e da palco.

«All’interno della nostra esposizione», illustra Carolina – che si occupa anche dei canali social dell’azienda, «abbiamo Yamaha, Schimmel, Schulze-Pollmann e molti altri marchi prestigiosi. Di base, vendiamo e noleggiamo pianoforti, nel breve e nel lungo periodo. Ma siamo anche specializzati nel trasporto, in sostanza movimentiamo pianoforti per il pubblico e per il privato, ad esempio un trasloco». Sì, perché non è un gioco da ragazzi spostare un pianoforte. Un piano “leggero” pesa circa 200 chilogrammi, ma facilmente possono arrivare anche a seicento. «Più volte, nella mia carriera», interviene Luca, «mi sono trovato a portare Steinway da trecento chili su per le scale dei palazzi, in tre. Quando non c’erano i mezzi tecnologici che si sono adesso per muovere il piano era un lavoro massacrante – bellissimo, sì, ma molto faticoso».

Non a caso “Menicagli Pianoforti” cerca sempre manodopera qualificata (una volta che fecero una selezione da settecento persone ne risultarono idonee tre). «Il lavoro è continuo», spiegano Monica Franceschini e Francesca Falleni. «Procediamo su una media di circa 500 noleggi brevi l’anno, eventi e concerti nel centro Italia che necessitano di un pianoforte anche per un giorno solo o poco più».

Un calendario di eventi del quale Menicagli stesso fa parte, essendo anche il curatore della Stagione estiva della Fortezza Vecchia di Livorno, un calendario da capogiro da oltre 150 eventi in quattro mesi, ma anche il produttore di rassegne d’autore come “Classica con gusto” diretta dal maestro Carlo Palese che porta alla Goldonetta di Livorno i migliori pianisti nazionali e internazionali. Senza contare, appunto, il lavoro di accordatore e quello di restauratore. «Col mio laboratorio di restauro storico specializzato», aggiunge Luca, «nel 1993 ho riportato all’antico splendore il pianoforte di Pietro Mascagni e, nel 2010, due pianoforti di Giacomo Puccini conservati nella sua casa-museo di Torre del Lago. Sono state due emozioni indescrivibili della mia carriera».

Il tour con Allevi

La Menicagli Pianoforti fa parte dell’A.I.A.R.P. (l’Associazione italiana accordatori e riparatori pianoforti) che a sua volta fa parte di Europiano, l’associazione internazionale con 17 Paesi al suo interno, con accordatori e tecnici di tutta Europa. Una qualità, ricercata e apprezzata, che torna nei sodalizi di Luca Menicagli con gli artisti. Un’altra grande emozione per Menicagli è arrivata nel 2024, a febbraio, con il ritorno di Giovanni Allevi sui palchi di tutto il mondo. Al teatro Guglielmi di Massa, per la prima data del suo nuovo tour, Allevi ha portato sul palco Luca Menicagli, che da vent’anni collabora col grande musicista.

«Sto seguendo la tournée del maestro Allevi ed è veramente un musicista unico, ma anche una persona straordinaria», conclude Menicagli, «la sua sensibilità per le sfumature del suono del pianoforte è fuori dal comune. Rende vivo lo strumento ad ogni tocco». E questo diventa possibile anche grazie all’accordatore, che è quell’entità che si pone tra il pubblico e l’artista rendendo possibile “il canto” e l’incanto. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano
Il fenomeno

Luci nei cieli della Toscana: sono i satelliti di Elon Musk, a cosa servono e come funzionano

Sportello legale