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Il lutto

Morto a Natale a Montignoso, la compagna: «Sarai sempre l’amore più grande della mia vita»

Emilio Baria e il punto dell'incidente (foto Cuffaro)
Emilio Baria e il punto dell'incidente (foto Cuffaro)

Nello stesso giorno di undici anni prima il fratello era stato ucciso a coltellate

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MONTIGNOSO. «Io da oggi non so più come vivere. Prima di essere il mio compagno di vita eri il mio migliore amico, ti dicevo che prima di te se mi fossi sposata saresti stato te il mio testimone». Così scrive sul suo profilo Facebook Chiara Gavarini, compagna di Emilio Baria, 44 anni, morto il giorno di Natale dopo un incidente con la sua moto. Una tragedia che tocca tutta Montignoso in una giornata che doveva essere solo di festeggiamenti.

La ricorrenza

Ogni anno, per Natale, lui accendeva quella moto d’epoca comprata con il fratello prima che morisse. Lo faceva per sentire il rombo del motore, quel rumore che gli ricordava tanto il fratello. Quest’anno è salito anche in sella. In via Romana est, però, in località Renella, a cinquanta metri da casa dove aveva appena finito il pranzo, si è schianto contro un muro. È morto così, il pomeriggio di Natale, Emilio Baria, 44 anni, fratello di Enrico, il ragazzo ucciso a coltellate nel centro storico di Massa la notte di Natale di undici anni. Enrico è morto alle tre di notte, Emilio alle tre di pomeriggio.

L’incidente

Ancora la causa dell’incidente non è chiara. Non è chiaro se sia stato un malore o se il 44enne abbia perso il controllo della moto. Quello che è certo è che lo schianto è stato fatale. Nonostante l’arrivo dei soccorsi, era stato attivato anche l’elisoccorso Pegaso, per il 44enne non c’è stato niente da fare: è praticamente morto sul colpo. Sul posto anche le forze dell’ordine per i rilievi dell’incidente. Sul posto, il pomeriggio di Natale, è andato anche il sindaco di Montignoso, Gianni Lorenzetti, che parla di «una tragedia che travolge la famiglia e la comunità».

La famiglia

Baria aveva un’officina a Massa ed era molto conosciuto a Montignoso. Aveva due figlie piccole, una di undici e una di nove anni. Aveva anche una compagna, Chiara Gavarini, oggi distrutta dal dolore. «Questa non me la dovevi fare! - scrive lei sul suo profilo Facebook -Io da oggi non so più come vivere. Prima di essere il mio compagno di vita eri il mio migliore amico, ti dicevo che prima di te se mi fossi sposata saresti stato te il mio testimone. Abbiamo avuto quel legame fortissimo dal primo momento che ci siamo conosciuti. Non c’era un giorno che passasse senza sentirci fino ad arrivare alla convivenza fin dal primo giorno. Sei stato la svolta della mia vita, la mia rinascita la mia vittoria: sul lavoro eravamo una coppia indistruttibile, si litigava ma poi eravamo sempre insieme: eravamo una calamita e io ora sono persa. Vola alto amore mio. Sarai sempre l’amore più grande della mia vita».

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