Salanetti, una società di Matera realizzerà l’impianto di riciclo di pannoloni e assorbenti
La tecnologia fornita dalla i-Foria, ma ancora non c’è l’autorizzazione finale della Regione
LUNATA. Non c’è ancora l’approvazione ufficiale del progetto e l’iter della conferenza dei servizi prevede un’ulteriore riunione a fine maggio dopo quella di dettaglio di ieri mattina. Al netto dei ricorsi al Tar contro chi quel centro a Salanetti di riciclo per assorbenti e pannoloni non lo vuole, nonostante il via libera della maggioranza e l’imprimatur di Legambiente, c’è chi annuncia il futuro costruttore con tanto di tecnologia avanzata al servizio dell’ambiente.
«L’impianto di riciclo dei prodotti assorbenti per la persona a Capannori sarà realizzato grazie alla tecnologia di i-Foria Italia, azienda leader nelle tecnologie innovative per la bioeconomia, nell’ambito del Pnrr» si legge in una nota della società con sede a Pescare e filiale ad Amsterdam. La società ha ottenuto 1, 7 milioni di euro, «destinato alla validazione della tecnologia e alla realizzazione su scala industriale dei primi impianti in Italia, condotto da MITO Tech Ventures e Tech4Planet». Ma oltre alla tecnologia, la start-up dell’economia circolare aggiunge anche chi sarà a realizzare la struttura.
«Coparm (sede a Matera, ndr) , azienda leader nella costruzione e installazione di impianti per la gestione dei rifiuti, realizzerà questo innovativo impianto, avvicinandoci a un modello industriale green, resiliente e sostenibile» si legge nel comunicato in cui si evidenziano i benefici a livello ambientale del progetto che da anni sta trovando l’opposizione dei comitati ambientali e anche del Comune di Porcari tra le cautele dell’amministrazione e l’aperta contrarietà del centrodestra in linea con la posizione della minoranza a Capannori.
«Siamo estremamente orgogliosi di poter contribuire a un progetto così ambizioso e innovativo, che rappresenta una tappa fondamentale nel nostro impegno a favore di un futuro più sostenibile» dichiara Marcello Somma, Ceo di i-Foria Italia. E Carmine Aliuzzi, amministratore unico Coparm: «Siamo da sempre impegnati nella costruzione e installazione di impianti per la gestione dei rifiuti. Con questo progetto, ci avviciniamo ulteriormente a un modello industriale green, resiliente e sostenibile, rispondendo alle sfide ambientali e contribuendo attivamente alla transizione ecologica».
Dopo l’endorsement di Legambiente a favore dell’impianto il capogruppo di Fratelli d’Italia, Vittorio Fantozzi, che anticipa un’interrogazione parlamentare da parte dei colleghi romani, dichiara: «Pur senza pregiudizi, faccio fatica a comprendere la linea di Legambiente sull’impianto di pannolini di Salanetti. Una associazione ambientalista nota per avere detto sempre no a tutto, perfino alla funivia all’Abetone-Doganaccia, alla raccolta di legname caduto a terra, che ha sempre denunciato la “mal’aria” nella Piana di Lucca per la presenza delle PM10, fa una piroetta ideale e cancella anni di lotte. Infatti, schierarsi a favore di questo impianto certamente impattante e problematico, visto che in Italia ce n’era uno a Treviso ma è stato chiuso e non ne esistono altri, chiedendo un iter veloce e privilegiato, significa disattendere anni di parole, battaglie e prese di posizione. Per chi da sempre ha seguito Legambiente, che peraltro ha anche diversi titoli di merito in ambito ambientale, questo comportamento è davvero singolare e siccome l’esperienza ci insegna che quando non si capisce qualcosa i sospetti sono legittimi, vorremmo sapere perché Legambiente ha preso posizione, ultima volta mercoledì, in modo così netto».
«Da anni Legambiente si oppone agli assi viari e combatte l’innalzamento delle pm10, le polveri sottili, «ma questo impianto, secondo loro, non è in contraddizione con tutto questo? – chiude Fantozzi – . Essendo l’unico in Italia verrà preso d’assalto da centinaia di mezzi pesanti che insisteranno su una viabilità compromessa, creeranno file e colonne ancora più gravi di quelle che già ci sono, aumenteranno fatalmente le polveri sottili. Questo a Legambiente non interessa? Le polveri sottili sono di moda a fasi alterne, quando c’è da colpire i caminetti, mentre si dà il via a un impianto che intaserà sempre di più la Piana, oltre ai suoi rischi tecnico-ambientali tutti da verificare».
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