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Salvadori, l’uomo dai due cuori

di Francesco Parducci
Leonardo Salvadori
Leonardo Salvadori

Il doppio ex e il campionato al via: «Sarà la serie B più bella e difficile di sempre. Il super-roster della Libertas, l’entusiasmo della Pielle: può essere il loro anno»

28 settembre 2022
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LIVORNO.  Leonardo Salvadori: uno di quei giocatori che, per serietà unita alle doti tecniche, ogni allenatore vorrebbe con sé. Quest'anno, lo farà coach Pinelli a Prato, prima volta in C nella già lunga carriera di Leonardo.

Salvadori, perchè la C e perchè Prato?

«Qualche telefonata è arrivata, dopo la fine dello scorso campionato, anche da squadre di serie B. Ma motivi di lavoro e familiari mi impediscono di fare una B lontano da casa. Quindi Prato, dove mi sono subito trovato molto bene e dove ho trovato un altro ex della Unicusano, Luca Magni».

Prima volta in C, vero?

«Sì, e l'idea che mi sono fatta è che sia un campionato molto competitivo, almeno nella fascia alta. Anche per la riforma dei campionati. Occorrerà arrivare fra le prime tre per avere certezza dell'interregionale nella prossima stagione e ci sono almeno parecchie squadre in grado di farlo. Cecina è una corazzata, ma anche Castelfiorentino, noi, Quarrata e forse un altro paio non siamo lontane. Quello che è certo è che non sarà un campionato come l'anno passato, quando fu una lotta a due dalla prima all'ultima giornata fra le due squadre di Montecatini». Già, Montecatini. L'Unicusano debutta sabato in trasferta proprio contro la Gema..

«Abbiamo fatto amichevole sia con loro che con la Herons. La Herons mi è sembrata un po' più attrezzata, più profonda. Ma non è mai bene farsi delle certezze dal precampionato».

Un derby all'anno non le manca mai. Quest'anno sarà con Cecina?

«Altro che derby. Metà esatta della mia carriera, sei campionati, l'ho vissuta a Cecina. E in questo campionato sarà allenata da Andrea Da Prato, con il quale l'anno scorso alla Unicusano ho avuto un ottimo rapporto. Dovrò stare attento a non sbagliare panchina...».

Segue ancora la serie B, possiamo parlarne?

«Certo, ci mancherebbe: Finora la mia carriera è stata sempre lì, sono ancora in contatto con tanti amici e ex compagni».

Che idea si è fatto del campionato che prenderà via sabato? «

«Sarà il campionato di B più difficile di sempre. La riforma dei campionati ha fatto sì che tantissime squadre si siano rinforzate per non perdere il treno della B d'eccellenza, andando a prendere giocatori anche dalla serie A, come è stato nel caso della Libertas ma anche di altre».

Fermiamoci un attimo al girone delle livornesi. Quali le migliori? «Ripetuto che basarsi sulle indicazioni del precampionato può essere fuorviante, direi che il ranking che avete pubblicato qualche settimana fa potrebbe essere confermato. Libertas e Legnano davanti, subito dietro Vigevano e Unicusano. Ma come ogni anno ci sarà una squadra che deluderà e una che sarà la sorpresa in positivo».

Lei è un ex sia di Libertas che di Pielle. Possiamo chiederle un punto di forza e uno di debolezza di entrambe?

«Della Libertas mi ha colpito la programmazione, la voglia di andare avanti aggiungendo ogni anno sempre un tassello in più. Per la Pielle non si può non citare come primo punto di forza il pubblico o meglio il rapporto che c'è fra società, pubblico e squadra: nessuno ti fa sentire amato come il pubblico della Piellei».

E difetti?

«Se ci sono io non me ne sono accorto. Voglio anzi augurare all'una e all'altra e agli ex compagni che ancora ci sono il miglior campionato possibile, in linea con i loro obiettivi».

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