Ansia e solitudine nell’era dell’IA: «Ma cambiare si può, provate a spegnere lo smartphone un giorno al mese...»
La testimonianza di uno studente di 16 anni: «Sono stato a lungo incollato alla “sacra trinità” della distrazione: TikTok, Instagram, Snapchat. Credevo di essere connesso e invece stavo solo scappando dalla realtà»
Per anni, il mio mondo è stato lo schermo del telefono. Mi chiamo Niccolò e, come tantissimi, ero incollato alla "sacra trinità" della distrazione: Instagram, TikTok, Snapchat. Credevo di "restare connesso", ma stavo solo scappando dalla realtà. La conseguenza? Ansia, isolamento e quel senso di vuoto, anche con centinaia di follower. Non esagero: è un’epidemia silenziosa. Le app sono create per farti diventare dipendente, proprio come una droga. Ogni volta che ricevi una notifica senti una soddisfazione istantanea, un "mini-premio" che ti lega allo schermo.
Dietro a questa trappola c’è l’Intelligenza Artificiale (IA). I famosi algoritmi studiano i tuoi gusti per mostrarti solo ciò che ti tiene incollato il più a lungo possibile. Lo scopo non è il tuo benessere, ma il guadagno: più tempo resti lì, più l’app fa soldi. A volte, questo significa anche esporti a contenuti rischiosi (suicidio, autolesionismo) senza filtri.
La Risposta del Mondo: Stop ai Social Sotto i 16 Anni. Il problema è uscito dalle nostre camerette ed è diventato un caso politico mondiale. Grandi città e interi Stati stanno reagendo con leggi drastiche. In Florida (Usa) è stata emanata una legge che vieta l’accesso ai social media ai minori di 14 anni. L’Australia ha introdotto il divieto di utilizzo dei social per i giovani sotto i 16 anni, riconoscendo che troppi adolescenti vedono contenuti dannosi. A New York (Usa) hanno citato in giudizio i colossi del social media, definendoli delle vere e proprie "tossine ambientali" per la mente dei ragazzi.
Questi interventi istituzionali dicono una cosa chiara: le app ci fanno male e vanno limitate con la forza. La mia soluzione: anch’io ero troppo preso dallo schermo, preferivo il telefono alla vita vera. A un certo punto ho capito: i miei avevano ragione a dire di spegnere. La vita vera è fuori. Non l’ho buttato, ma ho deciso di usare il telefono di meno. Ho tolto le notifiche e ho chiamato gli amici. Siamo usciti. Mi sono sentito davvero divertito di nuovo. Ecco la mia idea per tornare a comandare il tuo tempo: proviamo a spegnere del tutto il telefono un giorno al mese. È come premere il bottone "reset" al cervello, inoltre invece di guardare il telefono, usiamo quel tempo per attività concrete: leggere, fare sport, un tuo hobby. Non dobbiamo aver paura di staccare un po’. È l’unico modo per ritrovare te stesso e il mondo che ti aspetta.
(*) Studente di 16 anni del liceo scientifico Cecioni di Livorno

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