Grosseto, i ladri svaligiano il locale che andò a fuoco: «È la quarta intrusione: un accanimento»
I malviventi rubano attrezzature per circa 8mila euro. E seminano impronte ovunque, in cucina e nel salone. Il ristorante pizzeria del Casotto Pescatori è ancora nel caos dopo il rogo costato 400mila euro di danni
GROSSETO. I ladri hanno svaligiato il ristorante-pizzeria e sono fuggiti con circa 8mila euro di attrezzature seminando impronte di scarpe ovunque. Non c’è pace per il locale “Quei bravi ragazzi” del Casotto Pescatori, che ancora sconta il disastro del rogo avvenuto a giugno 2024 e che causò danni per circa 400mila euro.
In questi mesi nell’edificio da ricostruire sono avvenute ben 4 incursioni dei ladri/sciacalli che nelle prime tre hanno compiuti furti di piccola portata (perlopiù bottiglie), mentre nella quarta incursione di questi giorni hanno messo a segno un colpo importante. Il gestore, Michele Fanciulli, ieri mattina ha sporto denuncia in Questura contro ignoti e al Tirreno fa la conta dei danni. Non sa di preciso quando sia avvenuto il furto, «sabato 22 marzo – esordisce – sono andato ad annaffiare le piante e il locale era intatto e chiuso. Giovedì invece (due giorni fa, ndr) sono tornato per incontrare il titolare di una ditta e ho constatato che erano entrati i ladri».
Hanno abbattuto una recinzione e con un furgone si sono fatti largo in cortile. Poi, probabilmente con una chiave bulgara, hanno forzato la porta e sono entrati. Fuggendo via hanno trascinato a terra fino al furgone mobili e attrezzi (restano le tracce). Il bottino più ingente è stato in cucina dove hanno fatto man bassa. Sono spariti un frigorifero da 1200 litri, due forni, un televisore da 24 pollici e una consolle da karaoke, un’impastatrice per pizza, un forno industriale da cucina appartenente al proprietario, una macchina da caffè, una piastra professionale per crêpes, un’affettatrice professionale, un frigo espositivo per vini. In cucina hanno seminato impronte con le scarpe che si erano impolverate in cortile. Idem in sala dove hanno rubato una credenza bianca, una cantina portabottiglie, un microonde. Insomma: un disastro proprio ora che il locale era stato “bonificato” da una ditta dopo il rogo del 2024. E la prima ipotesi che salta in testa è che la tempistica non sia casuale: un mese fa, prima della bonifica, mobili e attrezzature erano ancora “neri” per l’incendio mentre ora – ben ripuliti – erano del tutto buoni da usare o smerciare. Certo è che in 9 mesi il locale ha scontato un vero e proprio calvario, con un incendio e 4 intrusioni di cui quella attuale con gravi conseguenze. Cosa pensa e cosa vuol fare ora il gestore?
«Se l’obiettivo di qualcuno è quello di accanirsi sul locale e intimidirmi non mi arrendo. Voglio però dire pubblicamente una cosa – indica il muro bianco nel cortile (v. foto) lanciando una provocazione - Se costui vuol dirmi che io non devo più aprire il locale, torni qua e me lo scriva su questo muro, così capisco chiaramente il suo intento. Ma ci metta anche la firma se ha il coraggio». Intanto tramonta l’ipotesi di riaprire il ristorante «a Pasqua e anche a maggio», facendo slittare il tutto a data ignota. Anche e soprattutto perché l’intervento di ripristino della struttura bruciata non va avanti. «Nonostante la bonifica sia stata da me conclusa – conclude Fanciulli - la proprietà non si è ancora attivata per far partire i lavori con grave danno per la riapertura».