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Castiglione della Pescaia, cinquant’anni fa l’impresa di Fogar: la città omaggia il grande navigatore

di Maurizio Caldarelli
Nella foto d’epoca dell’Agenzia Bf l’arrivo della Surprise
Nella foto d’epoca dell’Agenzia Bf l’arrivo della Surprise

Il 7 dicembre del 1974 la leggendaria Surprise attraccò nel porto da cui partì 13 mesi prima

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CASTIGLIONE. Castiglione della Pescaia rende omaggio all’impresa di Ambrogio Fogar, a distanza di 50 anni dal suo rientro dal giro intorno al mondo, con la leggendaria Surprise, una barca sloop con una sola vela di 11,76 metri, progettata da Guy Thompson e costruita dai maestri d’ascia di Nicolò Puccinelli al CN71 di Castiglione.

Nonostante sia passato mezzo secolo da quel 7 dicembre 1974, i castiglionesi hanno sempre nel cuore il giorno in cui la barca con a bordo Ambrogio Fogar fece il suo rientro nel porto canale di Castiglione della Pescaia, dal quale era partito tredici mesi prima, il 1° novembre 1973, in un’Italia alle prese con l’austerity, per i prezzi del petrolio schizzati alle stelle. In questi anni si è fantasticato sul numero delle persone che si fossero presentate quella mattina, tra le 11 e mezzogiorno, ad accogliere l’avventuriero milanese.

Le cronache dell’epoca parlarono di 20mila presenze, i nonni del posto hanno raccontato ai nipoti di 30mila. Rimane il fatto che la Maremma, e in particolare Castiglione della Pescaia, salì agli onori della cronaca mondiale per la prima circumnavigazione del globo da parte di un italiano.

Alla partenza in molti erano scettici sul fatto che Fogar, che prima di morire vent’anni fa, è stato navigatore, scrittore, assicuratore, conduttore televisivo, riuscisse a completare il suo folle progetto. E invece, dopo 402 giorni dalla partenza, 37mila miglia e 345 giorni di navigazione, tornò ad abbracciare la sua famiglia, entrando nella leggenda insieme allo statunitense Joshua Slocum e i britannici sir Francis Chichester e Chay Blyth. Per rendere ancora più folle la sua impresa decise di fare il giro del mondo in solitaria da est, cioè in direzione opposta rispetto alle correnti.

Nel suo epico viaggio dovette fare i conti con tempeste e un colpo di coda di una balena, che lo costrinse a fare tappa a Auckland in Nuova Zelanda per riparare la barca. Per ricordare quella giornata indimenticabile la sindaca di Castiglione della Pescaia ha messo in piedi una serie di manifestazioni nel corso del 2024, dalla regata velica alla mostra in biblioteca e per il weekend ci sarà il clou con alcuni eventi.

«Con questo weekend celebrativo - dichiara la sindaca Elena Nappi - si concludono le manifestazioni dell’anno 2024 dedicato ad Ambrogio Fogar d alla sua memorabile impresa nella quale solo un sognatore come lui poteva credere e solo grazie alla grande fiducia dei castiglionesi poteva pensare di vincere. Rivivremo le emozioni di quel rientro in porto, nel quale nessuno avrebbe scommesso, cercheremo di ripercorrere insieme le fasi finali di quell’interminabile viaggio, fino al sua discesa a terra, nel cuore del paese, dove avremo la possibilità di accogliere le figlie ed i nipoti del grande navigatore e di omaggiare loro e tutta la cittadinanza con una targa ricordo di quel momento».

Le celebrazioni per i cinquant’anni dal rientro di Fogar inizieranno domani mattina alle 11 con la riproduzione dell’ingresso in porto del Surprise, un momento unico per far rivivere a chi nel 1974 non c’era l’emozione di quel giorno memorabile e rendendo omaggio a un uomo straordinario. Sono state invitate anche le scolaresche per rendere più festosa la cerimonia; alle 12 sul ponte Giorgini verrà inaugurata una targa dedicata a Ambrogio Fogar, che per quella sua impresa ha ricevuto anche il Grifone d’Oro, il massimo riconoscimento della città di Grosseto.

Alle 15, all’Hotel Roma, è in cartellone uno spettacolo teatrale dal titolo "Fogar mio padre" con Francesca Fogar. Per la giornata di domenica è previsto anche un altro toccante appuntamento. Alle 15 alla biblioteca comunale Italo Calvino, le figlie Francesca e Rachele, che hanno curato la prefazione, presenteranno la riedizione del libro che Ambrogio Fogar scrisse durante e al termine dell’avventura, "400 giorni intorno al mondo", nel quale il navigatore raccontò con parsimonia di particolari l’esperienza, che lo portò prima a Capo Horn, poi in Nuova Zelanda, Australia, a sinistra attraverso lo Stretto di Torres, Oceano Indiano, Capo di Buona Speranza, prima della risalita fino alle Azzorre e, dopo il nuovo passaggio da Gibilterra, finalmente in Mediterraneo e arrivo nella sua Castiglione il giorno di Sant’Ambrogio.

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