Il Tirreno

Toscana

L’onorificenza

Il direttore del Tirreno Cristiano Marcacci Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana

Il direttore Cristiano Marcacci fra la prefetta Maria Luisa D’Alessandro e la sindaca Linda Vanni (a sinistra)
Il direttore Cristiano Marcacci fra la prefetta Maria Luisa D’Alessandro e la sindaca Linda Vanni (a sinistra)

A Pisa la cerimonia di consegna delle onorificenze conferite dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella

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PISA. Anche Il Tirreno è stato protagonista, sabato scorso (13 dicembre) in prefettura a Pisa, della cerimonia di consegna delle onorificenze conferite dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Tra i nuovi insigniti c’è infatti anche il direttore Cristiano Marcacci, che ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana dalle mani della prefetta di Pisa Maria Luisa D’Alessandro e della sindaca del Comune di Montopoli in Vald’Arno Linda Vanni, essendo Marcacci residente in quel territorio.

La cerimonia è stata molto partecipata oltre che particolarmente significativa, soprattutto per le parole che la prefetta ha voluto riservare a Marcacci, destinatario dell’onorificenza per il suo pluriennale impegno a servizio del giornalismo e di una professione che rappresenta tuttora un baluardo a difesa dell’ossatura democratica di un Paese e della sua comunità.

«La consegna delle onorificenze – ha sottolineato la prefetta D’Alessandro – è un ringraziamento che la Repubblica fa ai suoi cittadini migliori. Talvolta, le storie da celebrare sono diverse, ma sono comunque tutte accomunate da un’unica bussola di riferimento, quella della responsabilità». La prefetta di Pisa ha inoltre ricordato che è stato proprio il capo dello Stato a puntualizzare che «l’Italia è più forte quando sa riconoscere il bene che tanti italiani compiono. Chi riceve questa onorificenza – ha concluso D’Alessandro –, ognuno nel suo campo, deve essere interprete della Costituzione».

Il direttore Marcacci non ha nascosto soddisfazione e commozione e ha dedicato il riconoscimento alla propria famiglia e al Tirreno, giornale per il quale lavora sin dal 17 aprile del 1991.

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