A dieci anni annega nel lago di Bilancino: stava facendo il bagno con il padre e il fratello più piccolo
L’allarme è subito scattato quando i familiari non lo hanno visto tornare a riva, inutili i soccorsi
BARBERINO. Quello che era il timore di tutti, sin da quando è scattato l’allarme, si è trasformato nel giro di poche ore in una tragica realtà: il piccolo protagonista di questa storia era morto. Stiamo parlando di un bambino di dieci anni che, con la sua famiglia, stava trascorrendo, come tanti, una domenica pomeriggio sulle sponde del lago bilancino. Ma quella che doveva essere una giornata di spensieratezza, in fuga dal caldo asfissiante, si è trasformata nel giro di breve tempo in una giornata di paura prima e di dolore poi.
L’allarme è scattato poco dopo le 17 quando l’attenzione di tutti è stata attirata dalle urla con cui i familiari stavano chiamando il loro bambino, senza ottenere risposta. Il bambino, secondo la prima ricostruzione, stava nuotando insieme al padre e a un fratello più piccolo nel lago artificiale, nella zona della spiaggia della Cavallina, in via del Torracchione. Al momento di uscire dall’acqua però il padre si è accorto che il figlio maggiore non c’era.
Le ricerche
Subito è scattata la macchina dei soccorsi, una macchina imponente. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i vigili del fuoco dei distaccamenti di Barberino del Mugello e di Calenzano, e in zona sono stati inviati una squadra di terra e il mezzo nautico in navigazione per la ricerca in superficie. Inoltre dall’altro l’elicottero Drago 147 del reparto volo di Bologna ha cominciato a sorvolare il lago, alla ricerca di eventuali tracce del bambino, che magari poteva essere stato trasportato al largo dalla corrente. Una speranza era questa, che magari non riuscisse più a ritornare a riva ma che fosse ancora vivo in mezzo al lago. Parallelamente il personale intervenuto ha cominciato a cercare anche da terra, muovendosi lungo la sponda partendo dalla zona in cui il piccolo era stato visto l’ultima volta.
Sempre in zona dal comando centrale di Firenze è intervenuto anche il nucleo centrale sommozzatori e, purtroppo, sono stati proprio loro, durante un’immersione, a individuare e recuperare, non lontani dalla spiaggia della Cavallina, il corpo senza vita del bambino. Era passato circa un paio di ore da quando era scattato l’allarme. Lo stesso il personale del 118 presente sul posto ha provato un disperato tentativo di rianimazione, un gesto dettato anche dall’umanissima incapacità di accettare la morte di un bambino che si stava appena affacciando alla vita. Tutto drammaticamente inutile. Il piccolo era morto affogato e alla sua famiglia, di origine marocchina e residente in provincia di Firenze (al momento non sono state fornite ulteriori generalità da parte delle forze dell’ordine), non è rimasto altro da fare che lasciarsi andare alla disperazione.
Resta da capire che cosa sia successo con esattezza, se il bambino sia stato tradito dalla corrente, o da un malore, o se sia rimasto impigliato in qualcosa che lo ha trascinato sotto la superficie dell’acqua impedendogli di risalire. Purtroppo questo non basterà a restituire il bambino alla vita e ai suoi cari, ma forse potrà impedire che altri possano vivere lo stesso dramma. Adesso infatti partiranno gli accertamenti per valutare la presenza in zona di eventuali pericoli, e in attesa degli stessi l’area è stata interdetta all’accesso. Il corpo del bambino invece è stato trasportato a medicina legale per eventuali accertamenti.