Le piante possono curare gli animali, l’esperto: «Vi spiego come, ma attenzione a non commettere un errore»
Il veterinario Edoardo Gonzaga: «Non sostituiscono i farmaci»
«Le piante non sostituiscono i farmaci, ma quando utilizzate in sinergia con questi ultimi, si arriva sempre a una miglior gestione del problema in termini di concentrazioni, tempi, efficacia e risultati». Il tema è quello della fitoterapia, in altre parole l’uso di prodotti vegetali a scopo curativo. Edoardo Gonzaga, medico veterinario di Livorno (ambulatorio in corso Mazzini), sull’argomento ha conseguito di recente un master di secondo livello con i l massimo dei voti all’Università di Teramo.
Dottore, cosa inizia questo suo interesse per la fitoterapia?
«Ho imparato a rapportarmi con il mondo naturale fin da piccolo, vivendo in campagna nella fattoria dei miei nonni. E una volta concluse le scuole superiori, scelsi la facoltà di Medicina veterinaria. La scelta di approfondire l’ambito della nutrizione nacque circa dieci anni fa, vista la frequenza con cui curavo animali che soffrivano di malattie tipiche dell’uomo occidentale: obesità, diabete, pancreatite».
Di cosa si è reso conto?
«Fino a quel momento si cercava di applicare le regole nutrizionali umane adottando specifici parametri di conversione per il settore veterinario che però non erano sufficientemente incisivi. Infine, intorno al 2018, sono apparsi i primi corsi specifici del settore e finalmente i primi testi ufficiali. Da lì il passo fu breve e una volta conseguito il primo titolo di studi biennale, che mi ha valso l’iscrizione al registro nazionale veterinario di medici competenti in materia, riconosciuto nel mondo anglosassone, mi sono trasferito nel Lincolnshire (Regno Unito) dove ho esercitato la professione per oltre un anno. Appena è stato promosso il corso di master di secondo livello, ho preferito rientrare in Italia».
Che cosa ha appreso per la sua professione?
«Attraverso questo corso è stato possibile approfondire le tecniche mangimistiche, di razionamento sia casalingo che industriale, sfatare gli errori alimentari frutto del retaggio, formulare correttamente a seconda della patologia in atto, ma anche impiegare i principi curativi delle piante ed altro ancora. Le stesse piante, come già sapevamo, giocano un ruolo chiave nell’alimentazione e nelle terapie, in quanto i principi attivi che in esse sono contenuti rispecchiano i precetti base per l’impiego di qualsiasi farmaco».
Quali?
«La semplicità e la ripetibilità dell’effetto. Non a caso, oltre il 50 per cento dei farmaci sono costituiti da molecole purificate provenienti da piante. Un esempio? Dal salice otteniamo la “salicina”, base dell’aspirina, dal papavero otteniamo la “morfina”, dalla digitalis purpurea la “digossina”, dalla belladonna “l’atropina”».
Può farci qualche esempio?
«Quello di Samba, un’anziana cagnetta malata di ulcera gastrica ed epatite conseguenti a un’alimentazione non idonea alle sue reali necessità. La sua dieta è stata cambiata favorendo l’impiego di alimenti che da una parte tenessero bassa l’acidità dello stomaco e dall’altra promuovessero lo svuotamento gastrico, senza per questo affaticare la funzionalità del fegato. Chiaramente sono stati associati farmaci specifici per la cura dell’ulcera, ma è attraverso le piante che si è potuto ripristinare la funzionalità del fegato e dell’intestino. Samba, nonostante i suoi 16 anni, è sempre lì, attenta, vitale e desiderosa di giocare, compatibilmente con la sua età. Non solo: ogni sei mesi la sua alimentazione viene cambiata in funzione del cambio delle stagioni».
Cosa ha imparato in questo suo percorso?
«Mi ha consentito di sfatare le leggende metropolitane radicate nei nostri usi quotidiani e ha puntualizzato la corretta alimentazione nelle fasi della vita di un animale, dalle problematiche dello svezzamento, al corretto sviluppo fisico, alla gestazione per approdare, infine, alle esigenze del paziente anziano. Si è tenuto conto anche degli elevati fabbisogni energetici necessari ai soggetti sportivi o impiegati nell’attività venatoria, ma anche alle corrette procedure per gestire il peso dei pazienti obesi o di coloro che invece si devono tenere in forma».