Tommaso Mazzanti apre a Pisa e cambia subito la schiacciata che fa arrabbiare Livorno: «Vi ho ascoltato» – E il video sparisce
L’imprenditore fiorentino inaugura il punto vendita in corso Italia e rivede la ricetta con la torta di ceci dopo i commenti sui social
PISA. Corso Italia trasformato in un fiume di persone. Nel pomeriggio di lunedì 22 dicembre centinaia di curiosi – molti dei quali giovanissimi – hanno affollato il centro di Pisa per assistere all’inaugurazione del nuovo punto vendita dell’Antico Vinaio, il celebre marchio fiorentino ormai conosciuto in tutto il mondo. A tagliare il nastro è stato il fondatore Tommaso Mazzanti, accolto da applausi e selfie, insieme al sindaco Michele Conti. L’apertura, attesissima, è arrivata dopo giorni di discussioni accese sui social, nate dalla “limited edition” pensata per celebrare l’arrivo del brand in città: una schiacciata farcita con torta di ceci – o “cecina”, come la chiamano i pisani.
La polemica social: Pisa contro Livorno sulla ricetta
Tutto è iniziato quando Mazzanti aveva mostrato online una versione speciale della schiacciata, farcita con torta di ceci, stracchino, pomodorini secchi e sbriciolona. Una combinazione che ha immediatamente riacceso la storica rivalità gastronomica tra Pisa e Livorno, divise da sempre non solo sul nome del piatto, ma anche sul modo corretto di gustarlo. Da Livorno, in particolare, è arrivata una valanga di commenti indignati: per la tradizione labronica, la torta di ceci si mangia nel pane e basta, al massimo con le melanzane. «Stracchino e pomodorini no», hanno scritto in molti. La reazione è stata così forte che il video originale è sparito dai profili dell’Antico Vinaio.
La retromarcia di Mazzanti: “Rispetto le tradizioni”
Oggi, nel giorno dell’inaugurazione pisana, è arrivata la risposta definitiva. In un nuovo video, Mazzanti ha mostrato la versione rivista della schiacciata, spiegando di aver ascoltato le critiche e di voler rispettare le tradizioni locali. «Eccola, la limited edition più discussa d’Italia», ha detto sorridendo. «Un filo d’olio, la cecina e basta. Niente stracchino, niente sbriciolona, niente prosciutto. Vi ho ascoltato». La ricetta finale prevede quindi solo cecina, pepe e melanzane, come vuole la tradizione più rigorosa. Il chiarimento ha raccolto molti apprezzamenti: «Bravo Tommaso, buonissima così», si legge tra i commenti. Ma la discussione non si è del tutto spenta: «Ora è più livornese che pisana», ha scritto qualcuno, «ma meglio così che la versione iniziale».
.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=9a4a7eb)