Pisa, caos-Cisanello: «Due ore in attesa dentro un’ambulanza». Il malore, la febbre e la decisione finale
La testimonianza di una 63enne che ha vissuto grandi disagi al pronto soccorso dell’ospedale: ha scritto anche una lettera
PISA. Prima il malore in casa. Poi la chiamata d’aiuto e l’arrivo di un’ambulanza. Quindi un primo miglioramento nel tragitto per raggiungere l’ospedale di Cisanello. Qui, però, la macchina dei soccorsi si inceppa e la paziente è costretta ad attendere per più di due ore all’interno del mezzo in coda davanti al pronto soccorso. Un tempo già di per se snervante, che diventa terribile da sostenere se l’ambulanza in attesa è ferma sotto il sole del primo caldo di quest’anno.
A raccontare la vicenda è una donna di 63 anni vittima dei disagi vissuti nel fine settimana dai pazienti al pronto soccorso di Cisanello. Lo ha fatto una lettera inviata alla vicepresidenza della Regione Toscana, al ministero della Salute e al Tirreno, che nel giornale in edicola domenica ha denunciato con un articolo le problematiche emersi sabato scorso quando, a causa di un picco di accessi tra le 13,30 e le 15, nel pronto soccorso dell’ospedale si sono riviste le ambulanze in coda davanti all’ingresso del reparto e si sono registrate delle prolungate attese per i pazienti non gravi.
«Sicuramente siete già a conoscenza dei disagi del pronto soccorso e anche io ne sono consapevole tuttavia volevo segnalare una cosa che mi è capitata oggi (domenica scorsa, ndr) al pronto soccorso di Pisa», è l’incipit della lettera della 63enne. «Intorno alla 11 ho perso i sensi e mio marito, spaventato, ha chiamato i soccorsi – prosegue la donna –. L'ambulanza è prontamente arrivata e si è diretta verso l’ospedale di Cisanello. Durante il trasporto ho ripreso i sensi, pur avendo la febbre a 38,5. Arrivati al pronto soccorso, però, sono incappato in una situazione problematica».
«Da subito i soccorritori mi hanno avvisata che avrei dovuto attendere e armarmi di pazienza – dichiara la 63enne –. In attesa davanti al pronto soccorso, infatti, c'erano sette ambulanze. Così ho aspettato per quasi due ore all’interno del mezzo di soccorso sotto il sole. Alla fine, stremata dal caldo, ho deciso di firmare per uscire dall'ambulanza e i miei parenti mi hanno accompagnata in guardia medica per stare più tranquilli».
«Capisco che al pronto soccorso ci sono problemi di personale e spazi, ma non capisco come mai non vengano trovate soluzioni a riguardo», conclude la donna facendosi interprete del pensiero di tanti: «Quando si arriva in ambulanza in pronto soccorso, non credo sia giusto attendere così tanto nelle ambulanze!».