Pisa, dalla stima dello stadio al “battente idraulico”: i nodi decisivi che restano da sciogliere
Tra sorpresa e tranquillità nelle stanze della sede comunale: si attendono i verdetti tecnici
PISA. L’intervista al Tirreno di Alexander Knaster, piena di messaggi e di critiche agli enti pubblici, a cominciare dal Comune, è arrivata un po’ inattesa a Palazzo Gambacorti. Almeno in questa fase. E forse anche per il tono usato: diretto e in certi passaggi poco diplomatico. La sostanza è che il patron del Pisa Sc vuole fare il centro sportivo a Gagno e dare un futuro all’Arena da impianto ammodernato; e se questo non è ancora successo le responsabilità vanno trovate nelle sedi istituzionali.
Non è la prima volta che i vertici del Pisa bacchettano il Comune attaccando senza mezzi termini. Il sindaco Michele Conti, in primis, ha sempre cercato di non alzare i toni. E anche questa volta la scelta, confermano dal palazzo, è quella di non rispondere, se non altro pubblicamente. Tra i corridoi si dice che l’amministrazione si sente tranquilla e che sta lavorando. Si ricorda il comunicato di pochi giorni fa sul tema della convenzione per l’Arena che sarà di fatto, sul piano tecnico e burocratico, il tavolo di confronto per arrivare a un accordo. Ma per questo sarà necessario attendere, probabilmente a settembre, la consegna da parte dell’advisor incaricato della stima del valore dell’Arena in caso di vendita e del diritto di superficie in caso di concessione pluriennale. La legge sugli stadi dà la possibilità di fare accordi fino a 99 anni, persino a titolo gratuito in base al peso dell’intervento di riqualificazione. Per tutto questo servirà un’intesa tra Comune e Pisa Sc, considerando anche i rapporti attuali e pregressi relativamente alle spese sostenute sull’impianto, ognuno per la propria parte. Nel 2018 il valore del diritto di superficie (trentennale) era stato valutato dall’Agenzia delle Entrate in poco più di 4 milioni di euro.
Sulla questione centro sportivo di Gagno si attende sempre il verdetto dell’Autorità di Bacino e del Genio civile regionale sul “battente idraulico”, in pratica il livello a cui ci si difende dal rischio inondazioni nella zona prescelta: un aspetto tecnico decisivo per il progetto sia in termini di realizzazione pratica che di costi conseguenti. In altre parole: deve essere eventualmente modificato? E di quanto? E ciò quanto comporta a livello di spese? Anche il Comune attende, dopo aver fatto a suo tempo la variante urbanistica richiesta dal Pisa Sc per adeguare l’area di cantiere alle nuove e più ampie dimensioni di progetto.