Il Tirreno

Pisa

In aula

Parà morto, rinvio a giudizio per il commilitone: «Non ha allertato i soccorsi in tempo»

di Libero Red Dolce
Un'aula di tribunale (foto d'archivio)
Un'aula di tribunale (foto d'archivio)

Per l’accusa il militare venne abbandonato dopo una notte di eccessi tra alcol e droga. Ci sarà il processo per il caporal maggiore Tirrito accusato di omicidio colposo.

28 settembre 2022
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PISA.  È stato rinviato a giudizio Fabio Tirrito, 38 anni, di Casalguidi (Serravalle Pistoiese), il militare accusato di omicidio colposo per la morte di un commilitone nella caserma Gamerra, sede nel centro di paracadutismo, nel novembre 2017. La decisione del gip arriva dopo la richiesta di rinvio della Procura del marzo scorso.

Tirrito all’epoca dei fatti era caporal maggiore dei parà. L’accusa per lui è di non aver allertato i soccorsi, come il più anziano tra i tre presenti al momento del fatto, violando in questo modo il codice penale militare.

Tiziano Celoni, 27 anni, residente a Gallese (Viterbo), fu trovato senza vita in una branda della caserma Gamerra. Per l’accusa venne abbandonato dopo una notte di eccessi tra alcol e droga. E a passare le ultime ore con lui fu Tirrito che al rientro chiese aiuto a due commilitoni per portare Celoni dall’auto alla camerata.

Celoni era in abiti civili quando venne soccorso alle 13,25. Quello che era successo nelle ore precedenti venne poi svelato dall’autopsia e dall’esame tossicologico.

Il 27enne aveva assunto alcol ed eroina in quantità sufficienti per perdere conoscenza. Grave, ma non disperato. Un soccorso immediato, è la tesi di Procura e parti civili, gli avrebbe salvato la vita. Soccorsi che, sempre secondo l’accusa, invece sarebbero stati largamente deficitari in termini di reattività.

I familiari si sono costituiti parte civile con i legali Muriel Petrucci e Max Giordano Marescalchi.

Gli altri due parà invece stanno subendo un processo per omissione di soccorso e nel corso di alcune dichiarazioni spontanee vollero specificare di non essere a conoscenza del fatto che Celoni assumesse droghe e di non essersi affatto resi conto delle sue condizioni, perché, sempre secondo loro, gli venne detto in caserma che la sera prima aveva fatto serata e che dovesse smaltire una sbornia.

Ieri la difesa di Tirrito ha posto delle questioni preliminari e una richiesta di incidente probatorio entrambe rifiutate. A gennaio inizierà il processo.

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