Il Tirreno

Sapori e territorio

Il Gambero Rosso premia (di nuovo) un ristorante a Fosdinovo: i segreti dello chef

di Francesca Fontana
Chef Devoto
Chef Devoto

Ancora nell’Olimpo dei migliori locali dove mangiare: «Per noi è una valutazione di prestigio»

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FOSDINOVO. Con un punteggio di 83 su 100 si conferma Due Forchette Gambero Rosso la Locanda de Banchieri, l’unica ad avere tanto riconoscimento tra Massa-Carrara e Lunigiana.

Le Forchette

Nato per decretare tramite ispettori esperti i migliori ristoranti d’Italia in cucina, cantina e servizio, Le Forchette certificano la qualità della locanda gourmet dello chef sarzanese Giacomo Devoto, aperta nel 2020 e dal 2021 già con questo riconoscimento. «Per noi è una valutazione di sicuro prestigio ma anche un incentivo al nostro lavoro». «Questa Locanda – spiega Devoto – l’ho costruita pensandola e mettendo in ogni singolo aspetto la sostenibilità (e autenticità) al centro». Come? Con orari di lavoro sostenibili e un impatto ambientale molto basso. Devoto ci spiega che fa funzionare l’intera struttura – dotata di ristorante, camere e gran spazio esterno – con 15 kilowatt e un sistema di pannelli fotovoltaici, pannelli solari, pompe di calore per il riscaldamento e riscaldamento a pavimento.

Il locale

È un ambiente costruito sui concetti di circolarità e di recupero. È un ristorante con la propria azienda agricola a supporto (come del resto tutti i locali del suo network): «Noi non abbiamo serre quindi lavoriamo solo ortaggi di stagione e seguendo il principio di rotazione sull’orto. Cioè, sui 40mila metri di terreno che abbiamo, ne lavoriamo 10mila, aggiungendo a questo la produzione di olio extravergine da 600 piante d’ulivo, razzola e leccino. Sono valori in cui crediamo molto. La Locanda de Banchieri è – come i fratelli Fuin, come Officine del Cibo – un progetto gastronomico che vuol essere racconto sostenibile del territorio».

La cucina

La sua cucina? Lui la definisce così: «Io lavoro le materie prime riconoscibili che possediamo. La Lunigiana ha molto da offrire, molto che la connota e fa conoscere nel mondo». È giusto esistano strutture tradizionali e no. E Devoto, da chef, ci mette il suo. Tra i progetti per il futuro? «Beh, senz’altro proseguire nello sviluppo del progetto, aumentando la capacità ricettiva della Locanda ed i servizi ad essa legati. Quello che mi piacerebbe fare e a cui sto lavorando è – conclude lo chef – aprire le porte dell’azienda agricola agli esterni, creare per esempio corsi di cucina nell’orto». Lui garantisce: accadrà presto.

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