Carrara, il sogno della sindaca: «Una fiera sul marmo a casa nostra»
Lo ha detto in occasione dell'inaugurazione dell'edizione 2023 di Marmomac a Verona
CARRARA. La sindaca di Carrara Serena Arrighi ha partecipato a Verona all'inaugurazione dell'edizione 2023 di Marmomac su invito del presidente di Veronafiere Fabrizio Bricolo e del sindaco di Verona Damiano Tommasi. «È stata un'importante occasione per confrontarmi con tanti operatori di tutta Italia e parlare di vari temi che riguardano l'intero settore del lapideo – spiega Arrighi -. A Marmomac ho però potuto anche vedere da vicino i tantissimi espositori apuani che anche per questa edizione si sono confermati un punto di riferimento assoluto per tutto il mondo del marmo. Questa fiera è un'occasione per le nostre aziende di mettersi in mostra a livello internazionale, ma credo serva anche ad aprire una riflessione sulla possibilità e la necessità di ripensare un evento dedicato al marmo a Carrara». E specifica: «Oggi sarebbe impensabile, oltre che anacronistico, replicare quello che si faceva in passato o riproporre lo stesso modello di Verona, ma più in piccolo. Ritengo però sia necessario riflettere tutti assieme: amministratori locali, imprenditori e Imm-CarraraFiere sulla possibilità di proporre una nuova formula che esalti le peculiarità del nostro distretto e del marmo di Carrara. Carrara e il suo marmo sono da sempre legati e sono da sempre sinonimo di eccellenza, la sfida è oggi quella di stare al passo con i tempi e rispondere alle sfide che un mercato sempre in evoluzione pone. Per questo è sicuramente molto importante quanto deciso dal parlamento europeo poche settimane fa che ha aperto di fatto la strada alla possibilità di avere un marchio strettamente legato al territorio che credo potrebbe portare un importante valore aggiunto».
«La fiera del riuso»
Fabrizio Santucci, referente Confindustria per il lapideo, da noi contattato per commentare la proposta della sindaca, osserva innanzitutto: «Non posso che ringraziare la sindaca per il pensiero e la proposta, a tutti noi piacerebbe che Carrara potesse tornare ad avere un evento di richiamo come Verona, ma al momento non ne vedo le condizioni. Ci avevamo provato, a riproporre una formula a Carrarafiere, ma non ha funzionato e a pensarci bene non poteva funzionare. Oggi - aggiunge - le fiere sono la manifestazione certo ma anche tutto il contorno. Diciamolo: oggi, Carrara, cosa offre? Se arrivassero 5mila persone, dove le sistemi? Non ci sono alberghi 4 stelle eccetto il nostro e in generale mancano i posti letto; ma non solo, non ci sono taxi: l’altra sera per dei clienti ho avuto difficoltà, poi è arrivato da Massa. Le imprese vanno a Verona perché trovano una fiera importante e una città bella, viva e organizzata. La nostra fiera è entrata in crisi insieme alla città, una quindicina d’anni fa».
Quindi, un no secco? «Non dico questo. Anzi. Carrara è sinonimo di marmo conosciuto in tutto il mondo, chi vuole trovare un certo marmo sa che deve venire qui. Quello su cui possiamo iniziare a ragionare è valorizzare l’economia circolare, il riuso di tutti i prodotti nel ciclo, dall’escavazione alla lavorazione, su cui noi stiamo lavorando con forza al contrario di Verona. Quella potrebbe essere la fiera del futuro, la fiera del marmo sostenibile, del riciclo, dei sottoprodotti. Ora non siamo pronti, ma in prospettiva ci si può ragionare. Nel frattempo, se posso fare anch’io una proposta, penserei semmai a rilanciare in grande stile “Scolpire all’aperto”, il simposio in pieno centro con gli scultori impegnati a realizzare grandi opere. Per la fiera, bisogna studiarla bene, ma ripeto, ad oggi, l’unica formula che vedo è quella che metta insieme il nostro marmo, il nostro saper fare, il nostro guardare al futuro con la sostenibilità e l’economia circolare».