Il Tirreno

Livorno

Il caso

Livorno, aule al gelo nella succursale Iti: trovati i sigilli al contatore del gas

di Francesca Suggi
La succursale di via Filzi assegnata all’Istituto tecnico industriale. Accanto il contatore dell’impianto del gas che risulta piombato
La succursale di via Filzi assegnata all’Istituto tecnico industriale. Accanto il contatore dell’impianto del gas che risulta piombato

Nella palazzina di via Filzi riscaldamento bloccato, la preside riporta i ragazzi in sede. Asa: «Chiuso per disdetta contrattuale». La Provincia: «Entro la settimana si risolve»

06 dicembre 2023
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LIVORNO. In classe fa freddo. Troppo. Il riscaldamento della succursale dell’Iti di via Filzi non funziona. Una classe decide di non entrare per protesta, l’altro ieri. Un guasto? Non proprio: si viene a sapere che il contatore del gas che alimenta l’impianto risulta chiuso, piombato, sigillato. E i motivi li chiarisce direttamente Asa: «Quel contatore è stato chiuso a maggio su disdetta contrattuale e quindi noi siamo intervenuti su richiesta della società di vendita: ad oggi per quel contatore non si registra alcuna richiesta di riapertura».

Una brutta sorpresa per l’Iti, che da tempo si era attivata per sollecitare la Provincia affinché tutto funzionasse a dovere, compreso ovviamente l’avvio del riscaldamento nei locali di Shangai: qui in totale ci sono sei aule dove ruotano giornalmente qualcosa come dai 50 agli 80 studenti. «La cosa ci è sembrata subito incredibile e abbiamo immediatamente chiesto spiegazioni alla Provincia in merito», afferma incredula la dirigente scolastica Manuela Mariani. «Ho informato le famiglie rispetto al disguido del mancato avvio del riscaldamento e della riorganizzazione delle lezioni da parte della scuola e confidiamo che il problema sia risolto nel più breve tempo possibile». E mentre la scuola da una parte chiede spiegazioni all’ente preposto, dall’altra scatta subito un faticoso piano di emergenza - e un super lavoro da parte degli addetti - per riorganizzare gli studenti e le lezioni tra la sede di via Galilei e l’altra succursale della Palazzina Cemento di piazza Due Giugno. Una cosa è certa: l’Iti non può utilizzare le aule di via Filzi fino a che il problema non sarà risolto. Ma capire i motivi per cui l’impianto viene sigillato non è facile. Sembra una sorpresa per le diverse parti in causa, ovvero la proprietà di quegli spazi, la società Igi srl rappresentata da Umberto Pera e la Provincia che da due anni ha affittato quei locali, per trasformarli in aule da assegnare a scuole che ne hanno bisogno, in questo caso l’Iti. «C’è stato un disguido rispetto alla documentazione dell’impianto da produrre e questo può aver causato questo disagio – spiega dal canto suo Pera – Comunque adesso mi è stata trasmessa dal tecnico incaricato e io, a mia volta attraverso il mio ingegnere, ho trasmesso tutto alla Provincia». Pera dice di non essere stato informato da nessuno rispetto all’apposizione dei sigilli al contatore del gas. «La questione è venuta fuori più o meno una settimana fa quando la ditta incaricata è venuta a fare l’accensione dell’impianto di riscaldamento: lì ci siamo accorti dei sigilli». Ma cosa si è fatto poi? Perché nessuno ha informato la scuola? Comunque le cose certe sono i sigilli apposti al contatore dell’impianto del gas che alimenta la caldaia e la spiegazione di Asa.

La Provincia ci mette la faccia. E garantisce che entro la fine della settimana sarà ripristinato il funzionamento dell’impianto di riscaldamento. «Abbiamo ricevuto dal proprietario tutta la documentazione e ci stiamo muovendo per ripristinare la situazione entro la settimana», chiudono.


 

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