Famiglia intossicata e ricoverata dopo il pranzo di Natale: l’ingrediente che ha scatenato tutto
Hanno iniziato ad accusare forti malesseri dopo il pranzo festivo, tanto da rendere necessario l’intervento dei soccorsi e il ricovero all’ospedale
Il pomeriggio di Natale si è trasformato in un’emergenza per una famiglia di Sumirago, nel Varesotto. Giovedì 25 dicembre, cinque persone – una coppia di 65 e 63 anni, i loro due figli di 31 e 29 anni e il nonno 93enne – hanno iniziato ad accusare forti malesseri dopo il pranzo festivo, tanto da rendere necessario l’intervento dei soccorsi e il ricovero all’ospedale di Circolo di Varese.
L’ipotesi dell’intossicazione alimentare
Secondo le prime ricostruzioni, la famiglia aveva consumato diversi piatti tipici del pranzo natalizio, tra cui un risotto preparato con funghi porcini secchi contenuti in un cesto regalo. In un primo momento l’attenzione dei medici si è concentrata proprio su questo ingrediente, ma i primi accertamenti avrebbero escluso un collegamento diretto tra i porcini essiccati e i sintomi. A tavola, infatti, erano presenti anche altri alimenti – salumi e un panettone farcito con mascarpone – che potrebbero aver contribuito al malore.
I soccorsi e il trasporto in ospedale
Dopo la chiamata al 112, quattro dei cinque familiari sono stati portati in ospedale in ambulanza. Il padre, 65 anni, ha tentato inizialmente di raggiungere il pronto soccorso con la propria auto, ma durante il tragitto le sue condizioni sono peggiorate. All’altezza di Castronno, intorno alle 18, è stato costretto a fermarsi e a chiedere aiuto: un’ambulanza lo ha poi trasferito in codice giallo al pronto soccorso.
Due pazienti in terapia intensiva
Per tutti i membri della famiglia la diagnosi è stata la stessa: intossicazione alimentare. Due di loro, secondo quanto emerso, sono stati ricoverati in terapia intensiva in condizioni gravi, mentre gli altri tre restano sotto osservazione.
Le indagini dei carabinieri
Sulla vicenda sta lavorando la compagnia dei carabinieri di Gallarate. Una pattuglia si è già recata in ospedale per ascoltare i familiari in grado di parlare e ricostruire con precisione quanto accaduto. Parallelamente, sono stati avviati controlli anche nell’abitazione della famiglia, grazie all’intervento di un parente che ha fornito l’accesso ai militari.
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