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A Firenze il “bastione” dem regge ma si apre una crepa: il Pd frana, boom FdI

A Firenze il “bastione” dem regge ma si apre una crepa: il Pd frana, boom FdI

Gianassi, Fossi e Cucchi eletti, capoluogo e Città metropolitana quasi gli unici collegi uninominali strappati dal centrosinistra in Italia. Ma i Democratici perdono 13 punti percentuali dal 2019: erano al 43%, sono al 30%. La Meloni passa dal 5,25 al 19,5%

26 settembre 2022
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Certo, i collegi. Nonostante il crollo del Pd in Toscana e nel resto d’Italia, i dem nel fortino fiorentino riescono a strappare un bis di parlamentari.  Alla Camera passa il tandem Federico Gianassi ed Emiliano Fossi. L’assessore comunale al Bilancio e allo Sviluppo economico, e l’ex sindaco di Campi strappano il seggio alla destra nell’unico spicchio di regione in cui la destra non la faccia da padrona. E pure Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, il giovane morto in carcere dopo un pestaggio, riesce ad acciuffare un posto a Palazzo Madama.

Ma un allarme per il centrosinistra scatta anche in città e in provincia. Sì, perché se è vero, come dice Dario Nardella, che qui c’è «il Pd più forte d’Italia», quella dei dem è una forza debole, sempre più fragile. Insomma, il bastione regge ma ha tremato, ha avvertito la scossa. Un sisma che lascerà ferite. Nel capoluogo il partito che alle comunali aveva rastrellato il 41% dei voti e poi il 43% alle Europee nel 2019, scende al 30%. Nella Città metropolitana al 31%. Con FdI che sale in appena tre anni dal 5,25 delle Europee al 19,5%. Certo, la coalizione di centrodestra è ancora lontana dalle forze politiche che da decenni governano il capoluogo di regione (il centrodestra si ferma al 27%, mentre il centrosinistra si tiene al 42,6%), ma è chiaro che i risultati in città aprano una crepa nella tenuta dei dem anche in vista delle prossime amministrative del 2024.

Se esiste ancora il partito della Ztl in Italia è confinato all’area fiorentina, quasi l’unica in cui Enrico Letta possa rivendicare la vittoria negli uninominali, ma è una ztl culturale e politica sempre più infeltrita, attraversata dal partito della rabbia, dei non garantiti. Complice l’exploit dei renziani, che in città raggiungono il 14%, evidentemente rosicchiando al Pd quel po’ di elettorato riformista, ma anche l’effetto del caro energia. Pocxhe settimane di inflazione alle stelle, bollette pazze e caro – vita sembrano essere bastate ad attuare una trasformazione sociale impensabile in un quinquennio.  

Sfuma il sogno di una vittoria per la candidata del Terzo Polo Stefania Saccardi che confidava di ribaltare a sorpresa il risultato in Senato. Crolla il Movimento 5 Stelle se si guarda al risultato delle Politiche 2018 (19%), ma tiene rispetto alle Europee. Era al 9,75%, ora è al 9,90% circa. Il dato che ancora una volta svetta su tutti è però quello dell’astensionismo con l’affluenza che nel capoluogo toscano cala di 5 punti percentuali.

Centrosinistra

Firenze si conferma forziere del centrosinistra con la candidata Cucchi (sostenuta da Pd, l’alleanza Europa Verde-Sinistra Italiana, +Europa e Impegno Civico) che supera la sfidante del centrodestra Federica Picchi di oltre 10 punti percentuali (alle 2 di notte) aggiudicandosi il seggio in quello che era considerato un collegio blindato. Nel 2018, al Senato i dem erano arrivati al 37,42% (68.895 voti, ma da considerare che in quella tornata elettorale non era ancora previsto la possibilità per i diciottenni di partecipare alle elezioni per Palazzo Madama) mentre alla Camera il Partito democratico raggiunse il 35,96% (47.078 voti).

Centrodestra

Il boom di Fratelli d’Italia non risparmia Firenze, dove quattro anni fa il partito di Giorgia Meloni si era attestato al 4,52% al Senato e al 5,23% alla Camera. Ma nonostante il pieno di consensi a livello nazionale (e anche regionale), la coalizione di centrodestra non riesce a espugnare quello che rimane uno dei pochi fortini rossi della Toscana. In città Fdi, Lega, Forza Italia e Noi Moderati superano quota 25%.

Terzo Polo

La vera novità (ma dai vecchi volti) di questa tornata elettorale è l’alleanza tra Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi che, con la vicepresidente della Regione Stefania Saccardi che segna un 13%, un record. «Siamo soddisfatti per questi risultati», esulta Maria Elena Boschi.

L’affluenza

Cala l’affluenza a Firenze, che nonostante tutto rimane una delle città italiane il numero di votanti più alta. Rispetto alle politiche del 2018, la percentuale dei cittadini che si sono recati alle urne è calata di oltre il 5% : per la Camera l’affluenza definitiva è stata del 73,22% (contro il 78,20% di 4 anni fa), mentre al Senato si ferma al 73,10% (78,29% nel 2018). Dunque, ancora una volta il primo partito risulta essere quello degli astenuti.

«Ormai è chiaro che queste saranno le elezioni politiche con l'affluenza più bassa della storia – il commento del sindaco Dario Nardella su Twitter – Un dato drammatico per la nostra democrazia. Qualunque sia il risultato questo è il vero dato con cui la politica dovrà fare i conti».

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