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Delitto in Darsena, iniziato il processo all’imprenditrice Cinzia Dal Pino: parlano i testimoni dell’accusa – Video

di Pietro Barghigiani

	Il momento in cui Cinzia Dal Pino investe con il suv Noureddine Mezgui
Il momento in cui Cinzia Dal Pino investe con il suv Noureddine Mezgui

La donna deve rispondere di omicidio volontario pluriaggravato per l’omicidio di Noureddine Mezgui: rischia l’ergastolo

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VIAREGGIO. È iniziato alle 9,15 in Corte d'Assise a Lucca il processo a Cinzia Dal Pino, l'imprenditrice viareggina accusata dell'investimento mortale di "Said", al secolo Noureddine Mezgui, nel settembre 2024. La donna è accusata di omicidio volontario ed è in aula. In corso l'esame dei primi testimoni.

Quella di oggi è l’udienza dei testimoni dell’accusa. Quella che vedrà sedersi davanti alla Corte d’Assise una serie di testi chiamati a raccontare, ognuno dal suo punto di vista, una porzione di verità sul delitto. Per recuperare la borsa rubata da Noureddine Mezgui, 52enne, marocchino, l’imprenditrice lo investì con l’auto per quattro volte. L’uomo morì poco dopo.

I testimoni

I testimoni citati dalla Procura (pm Sara Polino) per comparire davanti alla Corte d’Assise (presidente Genovese, a latere Nerucci e sei giudici popolari) sono la coppia che a passeggio con il cane vide Mezgui agonizzante in strada, il personale del 118 arrivato sul posto per i primi soccorsi, i poliziotti che iniziarono i rilievi per capire contesto e responsabilità. E poi il medico legale Stefano Pierotti che eseguì l’autopsia e l’ingegner Fabio Bernardini che dovrà riferire su movimenti dell’auto e dinamica del plurimo investimento anche ricorrendo alle immagini delle telecamere che fornirono una sequenza eloquente sulla ripetizione dello schiacciamento del marocchino con il Suv guidato dalla Del Pino. Nella lista compare anche la titolare del ristorante da Miro dove aveva cenato l’imputata prima dell’episodio del furto.

La difesa

Dal Pino, difesa da Enrico Marzaduri, è ancora agli arresti domiciliari (senza braccialetto) dopo aver trascorso un paio di notti in carcere subito dopo il fatto. Ammesse le parti civili (avvocati Enrico Carboni e Gianmarco Romanini) che hanno chiesto e ottenuto dalla Corte di citare come responsabile civile le assicurazioni Generali. È la compagnia assicuratrice del Suv dell’imputata a cui i familiari dell’immigrato invocano un risarcimento che, in caso di condanna, sarà poi chiesto dalle Generali alla cliente con un’azione di rivalsa. Le testimonianze rappresentano un corredo necessario nell’istruttoria dibattimentale, anche se la prova regina resta il video in cui si vede l’auto passare per quattro volte sul corpo del 52enne. Per pochi secondi l’uomo riesce a stare in piedi e poi crolla esanime sul marciapiede in via Coppino.

Sentenza entro fine anno

Prossime udienze il 12 e il 19 novembre con i testi delle parti civili e poi della difesa per una probabile sentenza da pronunciare entro la fine dell’anno. Agli atti anche una consulenza di parte sulle condizioni psicologiche della Dal Pino. Non è in discussione la capacità di intendere e volere dell’imprenditrice al momento del fatto, ma una sua condizione di fragilità che potrebbe essere messa sul tavolo processuale come possibile attenuante. Non solo quella, ma anche altri elementi, come l’incensuratezza, e la storia professionale e personale dell’imputata per alleggerire l’immagine di una donna di successo, almeno fino all’8 settembre 2024, finita in Corte d’Assise con un fardello di reati da ergastolo.

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