Il Tirreno

Versilia

La tragedia

Muore nello schianto in scooter, stava andando al lavoro. L’ipotesi choc: la caduta letale provocata dalle radici dei pini

di Claudio Vecoli
La moto e la strada dissestata (foto Paglianti) e il 52enne scomparso
La moto e la strada dissestata (foto Paglianti) e il 52enne scomparso

Viareggio, bagnino di 52 anni, la vittima era stata a lungo un volontario della Croce Verde e istruttore di nuoto

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LIDO DI CAMAIORE. Stava andando al bagno Batigia, in Passeggiata a Lido di Camaiore, dove lavorava come bagnino da alcuni anni e dove doveva entrare in servizio intorno alle 17. Ma Lorenzo Lorenzini, 52 anni, partito da casa a Viareggio poco dopo le 16 in sella allo scooter del fratello Leonardo, in spiaggia oggi pomeriggio (domenica 31 agosto) non ci è mai arrivato.

Mentre percorreva la via Vittorio Veneto, una delle strade interne di Lido di Camaiore che collegano la via Trieste al mare, ha infatti perso il controllo del mezzo, ha sbandato ed ha finito la sua corsa contro uno dei pini che costeggia la strada. Uno schianto terribile, che gli ha procurato traumi in varie parti del corpo. E che si è rivelato fatale, visto che il suo cuore ha smesso di battere nel tragitto in ambulanza fra il luogo dell’incidente e il pronto soccorso dell’ospedale Versilia.

A dare l’allarme è stato un passante che stava percorrendo la via Vittorio Veneto e che ha assistito allo schianto. Ha visto lo scooter che prima ha preso due radici sporgenti sulla sinistra quasi all’incrocio con via delle Palme, poi ha sbandato paurosamente dalla parte opposta e infine ha concluso la sua corsa contro il tronco di un pino sul lato opposto della strada. Sul posto sono rapidamente arrivati automedica e ambulanza che hanno prestato i primi soccorsi al bagnino. Ma le conseguenze dell’impatto sono state devastanti e malgrado i tentativi di rianimarlo in ambulanza, Lorenzini non è riuscito ad arrivare vivo al pronto soccorso dell’ospedale Versilia.

Ha fatto tutto da solo, Lorenzo Lorenzini. Ma questo non significa che non vi siano delle cause (o, quantomeno, delle concause) che hanno provocato la sua morte. Già, perché a far sbandare paurosamente il suo scooter – lo ha dichiarato anche un testimone agli agenti della polizia municipale di Camaiore intervenuti sul posto per i rilievi - sono state le radici sporgenti dei pini che costeggiano gran parte della via Vittorio Veneto. E che ne fanno una delle strade più pericolose di Lido, quantomeno per chi vi viaggia in bicicletta o in scooter. Tant’è che dopo l’incidente – ma ormai troppo tardi – un operaio della segnaletica del Comune di Camaiore ha piazzato in fretta e furia lungo la strada una serie di cartelli di pericolo per “strada dissestata”.

Chi era

Figlio di Renzo Lorenzini, ex poliziotto conosciutissimo in città, e della sua seconda moglie Marzia, Lorenzo Lorenzini ha legato a doppio filo la sua vita al mare e, più in generale, ad attività connesse al nuoto. Appassionato di questa disciplina sportiva (il padre Renzo, del resto, è stato l’ultimo presidente dell’Artiglio Nuoto, storica società sportiva di Viareggio), da giovanissimo ha gareggiato a buoni livelli. Poi, dopo aver concluso l’attività agonistica, ha fatto a lungo l’istruttore di nuoto nella piscina comunale di Viareggio. Salvo poi spostarsi in altre strutture della zona quando – ormai molti anni fa – l’impianto in Darsena ha chiuso.

Quasi naturale, di conseguenza, che nel periodo estivo lavorasse come bagnino negli stabilimenti della Versilia. Fra quelli dove aveva lavorato ricordiamo il Primavera e il Florindo in Passeggiata a Viareggio e il bagno Rossella in Darsena. E, da qualche stagione, era approdato al bagno Batigia sulla Passeggiata di Lido di Camaiore, quasi davanti alla Bancarella. Al mattino, raccontano alcuni suoi amici, era stato protagonista di un intervento piuttosto complesso con protagonista una bambina che aveva rischiato di annegare nel tratto di mare di fronte al bagno Batigia. Se l’attività legata al nuoto ha caratterizzato tutta la sua vita, per molti anni Lorenzo Lorenzini si è dedicato all’attività di volontariato: in possesso della speciale patente che gli permetteva di poter guidare anche le ambulanze, per molti anni è stato anche volontario della Croce Verde di Viareggio dove, appunto, svolgeva il compito di autista. Chi ha lavorato con lui o è stato al suo fianco lo ricorda come una persona molto generosa, sempre pronta a dare una mano, polemico ma costruttivo.

Al momento in attesa del nulla osta per liberare la salma, non è ancora stata fissata la data dei funerali. Non sposato e senza figli, Leonardo Lorenzini lascia i fratelli Leonardo, Andrea, Luca e Paolo.

* Ha collaborato Roy Lepore

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