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Il caso

Viareggio, multata mentre caricava i figli disabili e la madre anziana: lo sfogo di Lucia

di Luca Pardini

	L'auto della donna con la multa e il tagliando esposti
L'auto della donna con la multa e il tagliando esposti

La donna, che si prende cura anche della madre 90enne, protesta: «Sessanta euro di multa equivalgono a tre sedute di fisioterapia. Servono più parcheggi e buon senso»

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VIAREGGIO. «Se si è arrivati a multare anche chi si trova in situazione di estremo bisogno e non può fare altrimenti, siamo proprio alla frutta». Comincia così, con rabbia e delusione, lo sfogo che Lucia (nome di fantasia per tutelare la privacy dei due figli minori), madre di due adolescenti con disabilità e con a carico una madre novantenne, ha rivolto al Tirreno.

Lucia, residente in via Mazzini con la madre e i due figli, da anni si è ormai abituata ai salti mortali a cui la vita quotidiana la costringe tra lavoro, scuola e impegni vari, con due ragazzi che, assicura lei, «non vogliono sentirsi malati e il mio dovere, in quanto madre, è quello di fare tutto il possibile perché sia così».

Una settimana fa, precisamente domenica 10 agosto, l’episodio che ha molto amareggiato la donna, convincendola a rivolgersi al Tirreno per raccontare la sua storia. «Ero uscita la mattina per andare a lavoro e in tarda mattinata, poco prima delle 11,30, stavo tornando a casa a prendere mia mamma e i miei figli per portarli un po’ al mare – racconta la donna – come sempre, trovare un parcheggio libero vicino casa sembrava impossibile, compresi quelli per disabili e quindi, sicura di metterci giusto qualche minuto per caricare mia mamma e i bimbi, ho lasciato la macchina sul marciapiede all’angolo tra la via Vittorio Veneto e via San Martino. Ci ho messo esattamente otto minuti ad andare e tornare alla macchina – continua – ma tanto è bastato perché mi venisse fatta una multa da 60 euro».

«Non regole a parte, ma buon senso»

Un verbale che verrà contestato nelle adeguate sedi dalla donna. «Quello che io e la mia famiglia chiediamo non è certo un regolamento a parte – sottolinea la madre dei due ragazzi : ma generalmente c’è sempre stato un po’ di buon senso e un minimo di tolleranza verso chi, come noi, si trova in una situazione di necessità. Diverse sono state le volte in cui qualche vigile, notando la macchina parcheggiata male e con il tagliando regolarmente esposto, mi ha suonato a casa o addirittura mi ha chiamato al telefono, visto che ormai in molti mi conoscono. Il problema dei parcheggi, in modo particolare qui nella nuova via Mazzini, riguarda tutti e specialmente i disabili – continua Lucia – ci sono alcuni turisti, anche con tagliando disabile, che lasciano la macchina in uno stallo e magari lo occupano per tutto il mese di agosto, senza più muovere la vettura. Le regole certamente lo permettono, ma bisogna capire anche chi si trova in determinate situazioni».

La donna spiega, inoltre, di non avere ancora i requisiti necessari per presentare richiesta di avere un parcheggio disabili riservato davanti a casa. «Purtroppo per fare richiesta è necessario presentare un certificato medico legale che attesti una disabilità permanente – dice – mentre fino ad ora i miei figli sono andati avanti con certificati di tre anni in tre anni. Il che mi pare assurdo – aggiunge – visto che per la distrofia muscolare, di cui soffrono entrambi, non esiste attualmente una cura e si può solo andare avanti con molta fisioterapia. Per capirci: quei sessanta euro di multa sono tre sedute di fisioterapia per i miei figli». La donna, abbattuta da quanto accaduto, si dice determinata a far sì che «vengano riconosciute maggiormente le difficoltà di famiglie come la mia, per consentire, specialmente ai ragazzi, di fare una vita più normale e autonoma possibile».


 

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