Il Tirreno

Versilia

Il lutto

Addio a Gianfranco Breschi, lo chef dell’Oca Bianca che portò Viareggio nella Michelin

di Gabriele Buffoni
Addio a Gianfranco Breschi, lo chef dell’Oca Bianca che portò Viareggio nella Michelin

Scomparso a 85 anni lo chef originario di Pistoia ma viareggino d’adozione. Con il Bistrot dell’Oca conquistò la stella Michelin. Padre dei fratelli Breschi, protagonisti del Carnevale

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VIAREGGIO. La città perde una delle stelle più luminose della propria storia culinaria. Gianfranco Breschi, 85 anni (ne avrebbe compiuti 86 il prossimo 4 agosto), storico chef dell’Oca Bianca e del Bistrot dell’Oca (dove raggiunse il culmine della sua carriera con la conquista della stella Michelin) è infatti scomparso ieri mattina intorno alle 6,30: era ricoverato alcune settimane al San Camillo di Forte dei Marmi, trasferito lì dopo giorni di cure passati all’ospedale Versilia. Da cinque anni circa lottava contro una malattia che, alla fine, non gli ha lasciato scampo. Conosciutissimo da tutti in città, era il padre di Alessandro e Massimo Breschi, i due fratelli artisti della cartapesta e pilastri del Carnevale di Viareggio.

Una vita per la cucina

Originario di Pistoia, Breschi era approdato in Versilia fin dai primi anni Settanta, spinto da una passione irrefrenabile per la cucina che nel tempo lo ha portato a lavorare nei migliori e più ambiti locali della riviera viareggina, della Versilia e anche a Massa e in Liguria (ad esempio a Sanremo). Il suo è stato uno dei nomi più importanti della cucina viareggina e versiliese, a cui si sono legati locali come il Delfino Blu, la storica discoteca Linus e, solo per citarne alcuni, in temi più recenti La Vineria di Pietrasanta. Ma è attraverso il connubio con Marco Garfagnini che Breschi ha raggiunto il picco della sua carriera in cucina. Prima al Ponte di Sasso e poi alla storica Oca Bianca lo chef pistoiese – ormai viareggino d’adozione – si distinse tra i creativi culinari più apprezzati nel panorama della ristorazione non solo locale ma di tutta Italia.

L'epoca dei grandi riconoscimenti

Fino al 1993, quando ci fu la svolta vera e propria con l’apertura del Bistrot dell’Oca dove Breschi – diventato socio in quell’avventura imprenditoriale dello stesso Garfagnini – arrivò all’apice del successo ottenendo i massimi punteggi sulle Guide dell’Espresso e del Gambero Rosso, il “sole” solla guida di Veronelli e infine l’agognata stella Michelin.

La vita dopo L'Oca Blanca

Dal 2003, dopo che l’Oca BIanca fu venduta, Breschi fu protagonista di molti altri progetti tra cui quello di insegnante alla sua scuola Cucinarte in via Mazzini a Viareggio, dove iniziò a crescere una nuova generazione di cuochi che ancora oggi lo ricordano con grande affetto. Fu anche alla guida della cucina del Cocoà di Forte dei Marmi (il ristorante lounge bar glamour della Versilia di Billy Costacurta, Bezikian, Mariani e Pampaloni) e, da precursore degli chef in tv, è stato negli anni il volto di tante trasmissioni televisive come “Cucinando si impara” insieme a Fabrizio Diolaiuti.

Tante le manifestazioni di cordoglio che, alla notizia della sua scomparsa, sono arrivate alla moglie Tiziana e ai figli Massimo e Alessandro: tra queste non poteva mancare quella del mondo del Carnevale di Viareggio. La salma rimarrà fino sabato pomeriggio (5 luglio) nella sala del commiato della Croce Verde di Viareggio per poi procedere alla cremazione: non si svolgeranno funerali.


 

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