Il Tirreno

Versilia

La storia

Pietrasanta, costretta a dormire nei bagni pubblici: «Sono disperata»

di Luca Basile

	Marco Maria Erb
Marco Maria Erb

Il dramma di Marco Maria: non si può vivere così

07 giugno 2023
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PIETRASANTA. «Sono costretta ad andarmene. Dalla Versilia. Dormire in un servizio igienico pubblico, come faccio da un mese a questa parte, è umiliante. E inaccettabile». Marco Maria Erb ha alle spalle una vita non semplice. «Scriva pure difficile. Sono una donna, essendo nata ermafrodita, ma all’anagrafe risulto essere un uomo. Una situazione che è causa di indicibili sofferenze sia dal punto di vista della salute che dal lato pratico. Sono disperata».

A fare deflagrare una situazione personale già di estremo disagio il fatto di avere dovuto lasciare, qualche mese fa, la casa dove aveva a lungo vissuto. «Per un periodo – prosegue – ho dormito in macchina che è l’unica cosa di mia proprietà. Poi è stata trovata questa soluzione temporanea di sistemarmi nei servizi igienici pubblici di un parchetto di Capezzano Monte. La comunità di paese e la pubblica assistenza della frazione mi hanno dato una mano e mi sono stati vicini fornendomi vestiario, una brandina, coperte e altro: li ringrazio per la vicinanza. Così come ringrazio il Progetto Comunità Aperta. Ma adesso quel bagno pubblico, che è tutto meno che dignitoso per un essere umano, deve essere lasciato libero. Me ne andrò da questa zona perché da tempo sono in attesa di percepire il reddito di cittadinanza ma non riesco per vari formalismi a ottenerlo, perché i lavori che mi sono stati proposti sono incompatibili con il mio stato di salute e perché ancora le istituzioni alle quali mi sono rivolta in più occasioni non sono state capaci di darmi una mano concreta. Ho qualche amicizia lontano da qui: spero che possa garantirmi un tetto e un minimo di sostegno perché andare avanti così non è più possibile per me. Sono allo stremo delle forze».

Un caso, quello di Marco Maria che purtroppo non e’ isolato. «Come abbiamo visto questo inverno i problemi di marginalità come appunto quelli di Marco Maria sono ciclici anche nella nostra città – spiega Nando Melillo – come Pca abbiamo tamponato una situazione di emergenza che non sarà mai più ripetuta: manca la struttura per ospitare soprattutto quei soggetti problematici che malgrado l'aiuto dato continuano a creare non pochi problemi, tanto che abbiamo pensato, in un caso particolare a una denuncia per minacce. Auspichiamo maggiore collaborazione con l'assessore Tatiana Gliori. Il nostro appello va anche a maggioranza e opposizione al fine di intensificare i finanziamenti al Pca oggi in attività grazie ad una donazione privata».


 

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