Il Tirreno

Toscana

L’inchiesta

Documenti falsi per entrare (e restare) in Italia: arrestate 13 badanti – L’operazione anche in Toscana

di Redazione web
L'operazione dei carabinieri
L'operazione dei carabinieri

In tutto sono 45 gli indagati per ingresso e soggiorno irregolare nel territorio nazionale, possesso di documenti di identificazione falsi validi per l'espatrio e falsità materiale commessa dal privato. La “base” in una casa a Modena

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Tocca anche la Toscana l’indagine portata avanti dai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Modena che hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione personale e locale a carico di 44 georgiane e di un loro connazionale, tra i 38 e i 66 anni, indagati per ingresso e soggiorno irregolare nel territorio nazionale, possesso di documenti di identificazione falsi validi per l'espatrio e falsità materiale commessa dal privato.

Ad una delle indagate, una 53enne residente nel centro di Modena, che aveva adibito la propria abitazione quale luogo di dimora temporanea delle connazionali dopo il loro arrivo in Italia, è contestato il favoreggiamento della permanenza sul territorio dello Stato italiano di stranieri irregolari.

Come agivano

Nel 2024, le indagate si erano presentate nell'Ufficio Provinciale dell'Agenzia delle Entrate di Modena per chiedere l'attribuzione del codice fiscale, esibendo dei documenti di identità lituani, poi risultati contraffatti. Trentotto tra le indagate erano riuscite a ottenere l'attribuzione di un codice fiscale legato a identità false. Dopo aver così regolarizzato la loro posizione fiscale, aggirando la normativa sul soggiorno, gli indagati sono stati assunti in qualità di badanti presso anziani residenti in questa provincia o in altre regioni del territorio nazionale, hanno beneficiato di ammortizzatori sociali, hanno richiesto e ottenuto da istituti di credito dei finanziamenti di fatto mai estinti. Le indagini hanno consentito di accertare che le donne georgiane, attraverso l'utilizzo di documenti falsi, risultavano cittadine comunitarie aggirando le norme sull'immigrazione e godendo di benefici giuridici, fiscali e sanitari.

L’indagine anche in Toscana

All'esito dell'attività di ricerca svolta a Modena ed in altre province del territorio nazionale, quali Reggio Emilia, Firenze, Pistoia, Mantova e Pordenone, sono state arrestate 13 georgiane trovate in possesso dei documenti di identità falsi (carte di identità lituane), con i quali avevano fatto irregolarmente ingresso in Italia. All'esito delle procedure di identificazione, elezione di domicilio, notifica dell'informazione di garanzia e sul diritto di difesa e del sequestro dei documenti di identità contraffatti, non sussistendo esigenze cautelari è stato emesso decreto motivato di liberazione delle 13 arrestate. Nei prossimi giorni la loro posizione sarà oggetto di valutazione da parte del competente Ufficio Immigrazione della Questura di Modena che valuterà la sussistenza dei presupposti ai fini della loro eventuale regolarizzazione e permanenza sul territorio nazionale.

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