Giunta, dalle scelte di Giani dipende il futuro dei primi non eletti – Chi può entrare: le ipotesi in campo
Se Nardini entra nell’esecutivo il pisano Trapani va in consiglio. Il destino del lucchese Cecchetti legato all’assessorato a Ghimenti
FIRENZE. Premessa: la partita «è ancora lunga dato che stiamo sempre attendendo la decisione della Corte d’appello sul ricorso presentato da Antonella Bundu (Toscana Rossa) per procedere alla proclamazione degli eletti». Lo ha spiegato ieri mattina il governatore Giani, sì per tagliare corto sulla composizione della giunta - «non ci sono novità» -, ma basandosi su dati di fatto inconfutabili.
La giunta entro il 10 novembre
Stando ai beninformati, comunque, il nuovo “governo della Toscana” non prenderà forma prima di un paio di settimane, cosa che sarebbe in linea pure con il traguardo che si è dato il governatore Giani, che punta a chiudere la partita entro lunedì 10 novembre. Però la partita è iniziata e un bel po’ di ipotesi sono sul tavolo. Per provare a capirci qualcosa, il punto di partenza, nel calcio come in politica, è “lo schema”.
Partito democratico
Nel caso specifico Giani “giocherà” quasi sicuramente con il 5-1-1-1, ossia con cinque assessori e uno ciascuno di Riformisti, Avs e M5s. Per saperne di più dunque, bisogna partire dal Partito democratico, quello più forte e anche più complesso, attraversato dalla dialettica fra la maggioranza schleniana e la minoranza, ma tutt’altro che irrisoria, riformista. Qui le certezze sono due e si chiamano Monia Monni per la corrente che fa riferimento alla segretaria nazionale (a cui è destinata anche la vicepresidenza) e Leonardo Marras per i riformisti. Fra questi ultimi sarebbe probabile anche l’ingresso in squadra di Matteo Biffoni, ex sindaco di Prato e campione di preferenze alle ultime regionali (22mila): il condizionale riguarda soprattutto le scelte del diretto interessato, che è legatissimo alla sua città ma che escluderebbe di correre da sindaco alle amministrative della prossima primavera. Sull’altro fronte, oltre a Monni, Elly Schlein ha chiesto di blindare pure Alessandra Nardini, assessora uscente, “schleniana” della prima ora e regina delle preferenze alle ultime elezioni. E il segretario regionale Fossi si è già messo al lavoro in tal senso. Per Nardini, tra l’altro, parteggia un po’ anche l’ex sindaco di Firenze Nardella: se, infatti, entrasse in giunta, si aprirebbero le porte del consiglio per Matteo Trapani, avvocato pisano e capogruppo in consiglio comunale, di area “nardelliana”. Il problema è che nel taccuino del governatore, Monni a parte, i candidati a un posto in giunta di quell’area sarebbero altri: segnatamente l’assessora uscente alle politiche sociali Serena Spinelli e l’aretino Filippo Boni, vicesindaco di Cavriglia. All’orizzonte, insomma, potrebbe profilarsi un braccio di ferro proprio sul nome della Nardini. Anche se ci sarebbe già pure la via di fuga, benché nessuno l’abbia ancora messa sul tavolo: la presidenza del consiglio regionale. Le acque, però, non sono placide nemmeno in casa riformista. Qui ad agitarle è la volontà di Giani di far entrare in giunta la sua ex capo di gabinetto Cristina Manetti, scelta che penalizzerebbe Stefania Saccardi, la quale, però, sarebbe tutt’altro che intenzionata a cedere il passo.
Avs (Europa Verde e SI)
Ma “grande è la confusione sotto il cielo” anche in Avs, perché i due partiti che compongono la mini alleanza (Europa Verde e SI) ancora non si sono seduti attorno allo stesso tavolo per sciogliere i nodi. I nomi in corsa sono due, ossia i sindaci di Calci e Fauglia, rispettivamente, Massimiliano Ghimenti e Alberto Lenzi, entrambi di Europa Verde. Il primo sarebbe il consigliere che ha preso più voti e a Giani, invero, non dispiacerebbe. Se entrasse in giunta, però, approderebbe in consiglio il lucchese Francesco Cecchetti di SI, una promozione che inciderebbe sui rapporti di forza nel gruppo consiliare. Per questo sono crescenti i mormorii che spingono in favore del secondo, che ha coordinato la campagna elettorale di Europa Verde, come il favorito per l’assessorato.
Movimento 5 Stelle
Qui, però, siamo davvero all’inizio della partita ed è probabile che nei prossimi giorni volino anche un po’ di stracci. Infine il M5s. In pole c’è Irene Galletti, capogruppo dei pentastellati nell’ultima consiliatura. Nel taccuino di Giani, però, ci sarebbe un altro nome, quello di Luca Rossi Romanelli, eletto nel collegio di Firenze 1.
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