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Calcio / Serie A

Pisa-Lazio, divieto di trasferta per i tifosi laziali: «Possibili tensioni e disordini»

di Lorenzo Carducci

	Gli scontri a Pisa
Gli scontri a Pisa

La decisione è stata presa dalla prefettura di Pisa e dalla questura di Roma. Saranno comunque controllati i punti sensibili come la stazione di San Rossore

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PISA. Un altro divieto, stavolta per i tifosi laziali, che non potranno assistere alla partita tra Pisa e Lazio in programma giovedì 30 ottobre alle 20, 45 all’Arena Garibaldi, posticipo della nona giornata del campionato di serie A.

Questo pomeriggio, sulla base delle indicazioni fornite dal Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive, l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive ha dato mandato al Prefetto di Pisa di adottare il provvedimento che impedisce l’ingresso allo stadio ai tifosi biancocelesti. «La decisione è stata presa a seguito di una serie di segnalazioni e informazioni relative a possibili tensioni e disordini che potrebbero verificarsi durante il viaggio e la permanenza dei tifosi (laziali) a Pisa», si legge in una nota diffusa dalla Questura di Roma e dalla Prefettura pisana, che «in accordo con le forze dell’ordine e le autorità locali, hanno valutato che la situazione potrebbe rappresentare un rischio per la sicurezza pubblica e per l’ordine pubblico, e hanno quindi deciso di annullare la trasferta per evitare qualsiasi tipo di problema. Si invitano tutti i tifosi della Lazio a rispettare la decisione e a non recarsi a Pisa per assistere alla partita. È comunque la massima collaborazione con la società calcistica e con le autorità locali per garantire la sicurezza e la tranquillità di tutti i cittadini e degli spettatori».

Secondo gli organi preposti, il rischio di una trasferta “libera” sarebbe stato troppo alto. Sia per i precedenti che hanno allarmato la città e non solo, in particolar modo gli scontri tra ultrà di Pisa ed Hellas Verona dello scorso 18 ottobre in via Piave – tifoserie entrambe sanzionate dal Viminale col divieto di trasferta per tre mesi – sia per i campanelli d’allarme riscontrati in questi giorni anche sui social, con frecciatine tra fazioni distanti anche politicamente. A ciò si è aggiunto il fatto che i biglietti del settore ospiti sono stati polverizzati in poche ore e che quindi i tifosi al seguito delle aquile, per i quali adesso dovrà scattare il rimborso di quanto pagato, non sarebbero stati meno di mille. E così, in un momento in cui lo sport è finito nell’occhio del ciclone anche per i fatti di Rieti, si è deciso di tagliare la testa al toro. Anche se nessuno purtroppo può escludere che qualche gruppo biancoceleste si organizzi per venire comunque a Pisa, alla ricerca di uno scontro con gli ultrà nerazzurri. Del resto lo hanno già fatto i tifosi della Fiorentina, con le dovute differenze, di vicinanza e di circostanza, non essendo in quel caso la trasferta vietata ma volontariamente “disertata” in segno di protesta contro il caro biglietti.

Vietato abbassare la guardia, quindi. È il mantra ripetuto anche oggi durante la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, puntualmente aggiornato dalle articolazioni ministeriali. «È garantita la massima attenzione su tutti gli obiettivi sensibili, ancora di più rispetto alle altre volte» le parole del questore Salvatore Barilaro. La novità che emerge è quella di un presidio fisso delle forze dell’ordine alla stazione di Pisa San Rossore, misura chiesta a gran voce dal sindaco Michele Conti. È da lì che sono scesi i tifosi del Verona, per poi dirigersi in via Contessa Matilde e scatenare l’inferno assieme ai pisani in via Piave. Una stazione da cui passeranno peraltro decine di treni diretti al Lucca Comics.

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