Il Tirreno

Toscana

L’intervista

Livorno, parla Gariglio: «Vincolo paesaggistico sul porto? Così possiamo superare i problemi»

di Martina Trivigno
Davide Gariglio
Davide Gariglio

Il commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale: «Dobbiamo rendere più performante il sistema»

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LIVORNO. Da più di tre mesi l’avvocato Davide Gariglio è al timone – in qualità di commissario straordinario – dell’Autorità di sistema portuale (Adsp) del mar Tirreno settentrionale. Ed è con lui che facciamo il punto sui porti di Livorno e Piombino.

Avvocato, quali sono le sue prime impressioni?

«Ho avuto la fortuna di essere incaricato come commissario di un’Autorità di sistema portuale che ha il perno qui a Livorno. È una città bellissima: lo dico con gli occhi di chi viene da fuori. Quanto all’Adsp, posso dire che è una realtà complessa, con tanti progetti in cantiere e una potenzialità immensa. Pensiamo soltanto a che cosa significa per Livorno la Darsena Europa: oggi i lavori sono avviati e si sono interrotti soltanto ad agosto per non intorbidare le acque del litorale pisano; la diga è stata costruita sino all’altezza delle mura che proteggono l’ingresso allo Scolmatore. Stiamo insomma raccogliendo i risultati di un lavoro procedurale lungo e complesso. Ne approfitto per ringraziare tutti quelli che ci hanno lavorato, credendo nelle possibilità di sviluppo di un porto che vuole far prosperare i propri traffici di punta».

Per quanto riguarda Piombino?

«Anche Piombino taglia il traguardo di un risultato tangibile di sviluppo grazie alla firma dell’accordo tra Metinvest e Adria. Per fortuna oggi guardiamo avanti e puntiamo a una nuova acciaieria in grado di riassorbire il personale in cassa integrazione».

Ha citato due interventi, la Darsena Europa a Livorno e la nuova acciaieria a Piombino, che danno la misura delle potenzialità in campo. E che dire della Zona logistica semplificata (Zls)?

«La Zls può rappresentare una leva potente per fare della costa toscana una piattaforma logistica di rilievo nazionale: è ancora più strategica perché rappresenta l’interfaccia unitaria per le istanze di autorizzazione unica, tra le quali è ricompresa anche la concessione demaniale ex articolo 18 della legge 84 del 1994. Fondamentale e suggestiva, poi, sarebbe la possibilità di prevedere l’introduzione di una zona franca doganale interclusa (Zfdi) all’interno della Zls: ritengo possa costituire una leva per stimolare il commercio internazionale e lo sviluppo industriale di un territorio».

Qual è il beneficio delle Zfdi integrate nelle Zls?

«Garantire alle aziende vantaggi quali l’esenzione da Iva e dazi su merci non unionali e lo stoccaggio a tempo indeterminato senza costi aggiuntivi. Sono convinto che la Consulta permanente convocata nei giorni scorsi nella sede della presidenza della Regione per l’operatività della Zona logistica semplificata affronterà questi temi, lavorando a supporto del Comitato di indirizzo».

Parliamo dei vincoli paesaggistici in porto introdotti con l’approvazione del Piano operativo comunale a Livorno: possono rappresentare un rallentamento per lo sviluppo del porto?

«Pur non avendo partecipato direttamente ai lavori della Conferenza paesaggistica per la conformazione del Piano operativo comunale (Poc) , in questi mesi l’ente si è speso per dimostrare l’inapplicabilità dei vincoli paesaggistici sul porto. Fino ad oggi tutte le autorizzazioni e tutti gli strumenti di pianificazione adottati con il coinvolgimento degli enti e delle amministrazioni competenti hanno escluso l’esistenza del vincolo paesaggistico sulle aree portuali riconoscendo la ricorrenza delle esclusioni previste dall’articolo 142, comma 2 del Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo 42 del 2004). Pur essendo stato approvato il Piano operativo comunale, ritengo che si tratti di un problema risolvibile».

In che modo?

«Nell’incontro organizzato in Prefettura a Livorno sul tema, è emersa la volontà collettiva da parte di Soprintendenza e istituzioni di superare le criticità che sono rappresentate dall’estensione all’ambito portuale del vincolo paesaggistico: rimaniamo confidenti che il percorso avviato si concluderà in modo positivo. È nell’interesse di tutta la comunità che ciò accada».

Trump e la minaccia dei dazi: quali sono i rischi per il porto di Livorno e quali le prospettive?

«Quello dei dazi è un capitolo tutto da scrivere, una partita ancora in evoluzione, che ogni giorno si arricchisce di nuovi risvolti, come dimostra la recente notizia della sentenza con la quale la Corte d’appello federale degli Stati Uniti, ribadendo quanto affermato dalla Corte per il commercio internazionale il 28 maggio scorso, ha dichiarato illegali i dazi. Vedremo come si concluderà la vicenda. Quello che possiamo dire è che la guerra commerciale iniziata da Trump con gli annunci del Liberation Day non ha avuto, almeno per il momento, effetti significativi sui volumi movimentati dal porto, che pure dipende fortemente dall’export verso gli Usa (il 40 per cento dei container in esportazione hanno infatti come destinazione la East Coast, ndr) . Ora dobbiamo aspettare qualche mese per capire come si assesterà il mercato».

Possiamo contare nel breve futuro su nuovi traffici?

«L’appetibilità di un porto è rappresentata dalla sua capacità di offrire infrastrutture all’avanguardia e connessioni terrestri, viarie e ferroviarie, efficienti. L’Autorità di sistema portuale non ha mai trascurato l’importanza strategica dell’intermodalità: il nostro obiettivo è quello di rendere ancora più performante il nostro sistema portuale, grazie alla realizzazione degli interventi previsti dal Piano del ferro, approvato formalmente nel 2023 per riorganizzare e adeguare l’infrastruttura ferroviaria esistente (a modulo 750 metri) , potenziare i raccordi di allaccio con l’infrastruttura ferroviaria nazionale e realizzare un nuovo collegamento a servizio della stazione marittima».

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