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Vaccini, in Toscana parte la campagna contro influenza e Covid: a chi spetta gratis e dove rivolgersi

di Matteo Rossi
Una paziente riceve una dose di vaccino (foto d’archivio)
Una paziente riceve una dose di vaccino (foto d’archivio)

L’assessore regionale Simone Bezzini: «Si riduce il rischio di forme gravi di malattia e si mantengono i servizi sanitari»

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Dal 1° ottobre prende il via in Toscana la nuova campagna di vaccinazione antinfluenzale e contro il Covid. In attesa che il ministero della salute fornisca disposizioni aggiornate sulla somministrazione dei vaccini Covid, la Regione ha già diffuso alle aziende sanitarie le indicazioni per avviare la macchina organizzativa. Come ogni anno, sono coinvolti medici di medicina generale, pediatri, farmacie convenzionate e personale delle Asl.

Si parte dagli ospiti delle residenze sanitarie assistenziali (Rsa), tra le categorie più vulnerabili, per estendere dal 6 ottobre la somministrazione al resto della popolazione per la quale la vaccinazione è raccomandata dalle circolari ministeriali. «Invito tutta la popolazione anziana e fragile a vaccinarsi – spiega l’assessore regionale al Diritto alla Salute Simone Bezzini – perché entrambe le vaccinazioni rappresentano uno strumento efficace di prevenzione. I dati degli anni passati dimostrano quanto la vaccinazione contribuisca a ridurre complicazioni e ricoveri». Vaccinazione gratuita

La vaccinazione antinfluenzale è gratuita per: bambini tra sei mesi e sei anni, persone sopra i 60 anni, donne in gravidanza, soggetti fragili di qualsiasi età, ospiti delle Rsa, caregiver (persone che assistono malati) e personale sanitario e sociosanitario, compreso quello in formazione. Quest’anno, per la prima volta, l’alto dosaggio dell’antinfluenzale sarà esteso a tutti gli over 80, non più limitato agli ospiti delle Rsa. «La scelta di ampliare l’uso del vaccino ad alto dosaggio – dice Bezzini – consente di garantire una protezione più efficace alle persone più fragili, che sono quelle più esposte a complicazioni severe».

Dove e quando vaccinarsi

Gli ospiti delle Rsa saranno i primi a ricevere i vaccini dal 1° ottobre. Dal 6 ottobre sarà possibile vaccinarsi nelle altre categorie: negli ambulatori dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, nei centri Asl previa prenotazione sulla piattaforma regionale https://prenotavaccino.sanita.toscana.it, e nelle farmacie convenzionate, dedicate in particolare agli ultra sessantenni. Oltre a semplificare l’accesso, il modello toscano consente spesso la somministrazione simultanea dei vaccini antinfluenzale e Covid, garantendo comodità e sicurezza.

Perché vaccinarsi

Vaccinarsi è fondamentale non solo per proteggere la propria salute, ma anche per salvaguardare l’efficienza del sistema sanitario regionale durante i mesi critici. Ogni inverno, infatti, i pronto soccorso affrontano un aumento consistente di accessi a causa di influenza e altre infezioni respiratorie. «Vaccinarsi significa ridurre il rischio di forme gravi di malattia – osserva Bezzini – e contribuire a mantenere attivi i servizi sanitari, che durante i picchi influenzali sono spesso sotto forte pressione». Spiega la Regione che la vaccinazione protegge indirettamente anche chi non può riceverla direttamente, come alcuni soggetti fragili o bambini molto piccoli. Le categorie destinatarie del vaccino gratuito sono individuate dal ministero per ridurre mortalità, ospedalizzazioni, forme gravi di malattia, proteggere donne in gravidanza e chi lavora nel sistema sanitario pubblico.

Organizzazione capillare

Il successo della campagna toscana si basa su una rete diffusa: ambulatori, centri Asl e farmacie convenzionate garantiscono capillarità e accessibilità. «Ringrazio i toscani per l’alta partecipazione, che ci permette di partire da una base solida», dice Bezzini. Secondo i dati della Regione, nel 2024 quasi 760mila persone in Toscana si sono vaccinate contro l’influenza, 80mila in più rispetto al 2023, pari al +12%. Tra gli over 65, la copertura ha raggiunto il 62%, mentre tra chi ha malattie croniche l’adesione è stata del 67%, con punte del 71% per chi soffre di patologie respiratorie croniche. Merito anche a medici di famiglia e pediatri, che nella maggior parte dei casi somministrano i due vaccini nello stesso momento. «È un modello che ha collocato la Toscana ai vertici nazionali per copertura e partecipazione», aggiunge l’assessore. «Ogni cittadino che sceglie di vaccinarsi contribuisce non solo a proteggere sé stesso, ma anche la comunità – conclude Bezzini – È un gesto di responsabilità collettiva, fondamentale per la sicurezza di tutti».

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