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Presidenze Adsp, tempo scaduto

di Maurizio Campogiani

	Il ministro Salvini
Il ministro Salvini

Slitta ancora la votazione dei presidenti designati degli enti portuali da parte dell’ottava commissione del Senato. E adesso Palazzo Madama chiude per ferie. Due le ipotesi sul tappeto: rinvio a settembre, nomina diretta attraverso decreto del Ministro Salvini

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“Tempo scaduto”. I meno giovani ricorderanno la celebre frase con la quale il popolarissimo Mike Bongiorno sanciva la fine del tempo a disposizione dei concorrenti per rispondere alle domande poste nei suoi celebri quiz televisivi. Ebbene, il tempo è scaduto davvero per la nomina di gran parte dei presidenti designati delle autorità di sistema portuale italiane che aspettavano il definitivo via libera della competente commissione del Senato dopo aver avuto quello della Camera dei Deputati.

L’atteso voto dell’ottava commissione di Palazzo Madama doveva arrivare questa settimana, ma nel calendario delle convocazioni delle sedute non c’è traccia dell’argomento. In quello di domani, ultimo impegno prima della sosta ferragostana, figura infatti l’esame di quattro disegni di legge e nulla più. I membri della commissione si riuniranno alle 9 e, stando al calendario, non dovrebbe esserci neanche una seduta pomeridiana. Ergo, non si farà in tempo ad alzare il braccio per votare i presidenti delle Adsp designati dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.

E si crea in questo modo un inedito assoluto. Mai, infatti, dall’entrata in vigore della Legge 84 del 1994, successivamente modificata nel 2016, si era arrivati ad una tale situazione di impasse. I presidenti erano infatti stati nominati tutti entro i termini previsti dalla normativa. Uno stand by clamoroso, figlio, vale la pena di ricordarlo, dei veti incrociati all’interno del centro destra sui diversi nominativi formulati, che hanno praticamente paralizzato il dibattito e le scelte decisionali per alcuni mesi. E non è escluso che questi ulteriori ritardi abbiano sempre la stessa origine, estesa magari alla scelta dei segretari generali che, secondo la legge, spetterebbe ai presidenti ma che, a quanto sembra, è anch’essa rivendicata dai partiti.

Adesso le alternative sono due: o si rimanda tutto al prossimo mese di settembre, dopo che l’ottava commissione del Senato avrà ripreso a lavorare, oppure, come minacciato nelle scorse settimane dal vice Ministro Rixi, potrebbe esserci l’atto d’imperio (peraltro previsto dalla Legge) con la nomina diretta da parte del Ministro Salvini.

E tra i presidenti designati in attesa, quasi tutti attualmente commissari straordinari degli enti che saranno chiamati a dirigere per il prossimo quadriennio, c’è anche Davide Gariglio, uomo solo al comando dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, che comprende i porti di Livorno, Piombino, Portoferraio, Rio Marina, Cavo e Isola di Capraia.

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