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Esporre il tagliando non è più obbligatorio ma è meglio premunirsi

Esporre il tagliando non è più obbligatorio ma è meglio premunirsi

Le norme sui documenti assicurativi: i consigli dell'avvocato Domenico Nicosia

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Tornando da una vacanza in Puglia, mentre sono su una strada provinciale vengo fermato dalle forze dell’ordine che, effettuando i soliti controlli di patente e libretto, mi chiedono il cedolino dell’assicurazione. Io non l’ho trovato anche perché condivido l’auto con mio fratello ma spiego di averla pagata e comunque ormai non è più obbligatorio. Loro mi dicono che invece dovevo averlo con me e mi danno 48 ore per andare in caserma e portare la copia dell’assicurazione altrimenti la multa avrebbe superato 1.000 euro. Ma io non potevo mica fare 900 chilometri per portargli il cedolino! Oggi mi è arrivato il verbale e sono sbiancato.
Cosa posso fare adesso?


Come ormai è noto a tutti, non serve più esporre sul cruscotto la copia cartacea dell’assicurazione dell’auto. Una comodità, certo, ma bisogna fare attenzione. La legge infatti non ha eliminato l’obbligo di dimostrare di essere assicurati: anche se il certificato non deve più essere stampato, il conducente deve comunque poterlo esibire, anche in formato digitale, in caso di controllo. Se non si è in grado di mostrarlo subito, scatta la sanzione. E non è finita: se poi non si porta la polizza agli uffici indicati dalle forze dell’ordine, la multa può aumentare. Insomma, anche nell’era digitale, dimenticare i documenti può costare caro. Se non si riesce a trovare subito la polizza, la prima cosa da fare è contattare la compagnia assicurativa e chiedere una copia del documento. Può bastare una email o una telefonata, spesso è possibile scaricarla anche dalla propria area personale online. Ma se la compagnia fa orecchie da mercante, è possibile presentare un reclamo. Ogni assicurazione deve avere un Ufficio Reclami dedicato, obbligato a rispondere entro quarantacinque giorni dalla ricezione del reclamo. Se la risposta tarda ad arrivare o non è soddisfacente, entra in gioco l’Ivass, l’ente che controlla il settore assicurativo in Italia. L’Ivass ha il compito di verificare se le compagnie rispettano le regole, tutelando i diritti degli assicurati. Quando riceve un reclamo, l’Ivass lo inoltra alla compagnia, che può decidere di accogliere le richieste del cliente o fornire una risposta dettagliata. Ma se le spiegazioni non convincono, l’autorità può avviare un’indagine interna e, in caso di comportamenti scorretti, applicare sanzioni. Tutti gli esiti vengono resi pubblici, anche online.

È bene sapere che il mancato rilascio della documentazione da parte dell’assicurazione può diventare un problema serio, non solo per evitare una multa, ma anche in caso di incidente. Se non si riesce a dimostrare di essere assicurati, anche solo per un disguido, si può finire in una situazione complicata. Premesso ciò c’è comunque da considerare che esiste un registro pubblico dell’Ania dalla cui consultazione si può verificare se un veicolo è assicurato oppure no. Stando così le cose, le forze dell’ordine che effettuano il controllo devono consultare il registro in questione prima di elevare la multa. Se questo controllo viene omesso è possibile impugnare il verbale e la multa può essere annullata a meno che gli agenti accertatori non dimostrino che nel caso di specie fosse impossibile eseguire il controllo sul registro pubblico.

Servizio sportello legale: Il Tirreno si avvale della competente e qualificata collaborazione dello studio legale Depresbìteris-Scura. I professionisti di questo studio rispondono settimanalmente ai quesiti che arriveranno a sportellolegale@iltirreno.it.

 

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