Una statua per Kyra a Livorno: così la cagnolina è diventata simbolo di amore e sostegno
Il suo padron, Mario Bartoli, è il padre di Christian, ragazzo che a soli 17 anni morì a Livorno nel 1998 per un aneurisma cerebrale
Che gli animali abbiano o meno un’anima è oggetto di antico dibattito ma sicuramente, ad accreditare la prima ipotesi, varrà molto la storia di Kyra per le ragioni che stanno dietro alla inaugurazione della sua statua in un giardino nel quartiere Banditella, a Livorno. Ora la cagnolina ha un posto fisico dove tutti potranno ricordarla grazie a quella statua. Come quella di Lampo, il cane viaggiatore, fuori dalla stazione ferroviaria di Campiglia Marittima, o di Hachiko, diventato un simbolo di fedeltà, davanti alla stazione di Shibuya, in Giappone.
La festa
Al parco Lenci, tra bambini in festa e palloncini per aria, chi meglio di lei, che in vita ha fatto sorridere con le sue effusioni piccoli ed anziani, non avrebbe meritato un posto oltre il Ponte dell’Arcobaleno? La storia di Kyra è questa: il suo padrone (ma mai termine come questo è in realtà inappropriato, diciamo il suo padre umano) Mario Bartoli è il babbo di Christian, ragazzo che a soli 17 anni morì a Livorno nel 1998 per un aneurisma cerebrale. Oggi nella piazzetta di fronte ai Tre Ponti un largo riporta il suo nome. Ebbene, dopo la tragedia Bartoli pensò bene di collegare il ricordo del ragazzo a un impegno a favore del prossimo e in particolar modo a favore delle persone più fragili. Ed ecco l’adozione di Kyra e il conseguente addestramento come cane di pet therapy. Mario e Kyra iniziarono a fare copia fissa nelle scuole e nelle Rsa per anziani livornesi. Ma non solo: la cagnolina si era “fatta un nome” e la sua presenza era richiesta anche oltre Livorno e addirittura andò a “consolare” i terremotati dell’Aquila e non le è mancata neppure la patente di “cane soccorritore” in ausilio alla Protezione civile. Non è un caso che sia stato individuato il parco di fronte alla Scalinata sul Viale Italia, quella del Mare dei Ricordi, quella con le pietre che riportano il nome di un caro scomparso depositate di fronte, e che già ospita un parco giochi inclusivo. «È grazie agli “amici della scalinata” – ricorda Bartoli – che sono stati raccolti i 50mila euro che saranno utilizzati per l’ampliamento del parco inclusivo».
Commozione
Al Parco Lenci non sono mancati i bambini ormai cresciuti che hanno conosciuto Kyra a scuola, morta ormai da sei anni all’età di undici, e che hanno conservato il ricordo della cagnetta nel proprio cuore. «C’è un motivo in più per spiegare l’amore dei livornesi verso Kyra – conclude Bartoli – ovvero il fatto che i valori che lei rappresentava (il sostegno e l’amore verso il prossimo) sano esattamente la fotografia di Livorno e del cuore stesso dei livornesi che hanno sempre aperto le porte a chi ne avesse bisogno».