Non possiamo potare pini a causa della cocciniglia
Lettera aperta agli organi di controllo competenti da parte di cittadini che hanno nei giardini pini attaccati da Cocciniglia tartaruga.
Egregi signori, da quasi 2 anni l’infestazione di cocciniglia è presente sui pini domestici della Toscana. Ad oggi, sono stati disposti trattamenti a spese di privati e della Regione, con risultati ancora da verificare.
Per la zona di Pisa, il Comune a settembre ha pubblicato indicazioni che permettono conferimenti e smaltimenti soltanto di potature di alberi sani (con perizia agronomica a carico dei privati), con la motivazione che quelle da pini malati potrebbero infestare altri alberi.
Quindi, chi deve potare pini infestati per manutenzione ordinaria o straordinaria, necessarie anche per un fattore di sicurezza, non può farlo.
Ho scritto diverse e-mail per segnalare che questa decisione crea seri problemi a chi ha gli alberi e a chi gravita all’intorno, ma non ho avuto ancora una risposta risolutiva. Dall’Ufficio Edilizia privata del Comune non ho avuto risposte. L’Ufficio del Servizio fitosanitario della Regione, per la zona di Pisa, rimanda alla Geofor ed essa all’Ufficio regionale medesimo, scrivendo che i centri di stoccaggio non accettano il materiale, ed entrambi fanno riferimento alla comunicazione del Comune di Pisa.
Mi chiedo, con questo rimbalzarsi l’un l’altro, quando capitano danni o incidenti per mancata manutenzione dei pini, la responsabilità su chi ricade? Non è minimamente pensabile, come mi è stato suggerito in una risposta, stoccare il materiale all’interno del proprio giardino. Riempito di ramaglie, oltretutto a tempo indefinito, diventerebbe impraticabile e luogo non sicuro. Poi vorrei sapere: nei centri di raccolta ci sono alberi vivi o soltanto materiale di risulta? Cosa potrebbero infestare potature potenzialmente infette se fossero conferite lì? Sono centri di smaltimento, non vivai!
Faccio anche notare che a Tirrenia il servizio di spazzamento stradale, con relativa raccolta di aghi caduti su suolo comunale, insieme alla naturale presenza di piccoli rami, è sempre proseguito regolarmente. C’è la sicurezza che in tutto questo materiale, derivato ovviamente anche da alberi malati, non ci siano residui potenzialmente infetti? Questo materiale è stato sempre raccolto, senza certezze, né perizie. Al contrario, le potature di pini malati non possono essere smaltite. A me pare ci sia più di una contraddizione e chiedo se tutta questa situazione sia a norma di legge. I mesi passano e soluzioni non se ne vedono. Il problema non riguarda soltanto la provincia di Pisa, ma è regionale e come tale richiederebbe di essere trattato, senza demandare ai singoli enti. Possibile che in tutta la Toscana non si possa trovare un posto dove conferire le potature e poterle bruciare? Queste si possono effettuare soltanto in autunno e in inverno ed è di assoluta urgenza che si trovi una soluzione. Non si può arrivare a primavera prossima senza averle fatte. Grazie a chi potrà rispondere con azioni risolutive.