Il Tirreno

CASTELFRANCO. Gherardo Guidi, 84 anni,  patron della Capannina di Franceschi a Forte dei Marmi  e della Bussola di Focette, voleva essere sepolto nella “sua” Castelfranco (Pisa). Qui si era fatto costruire una cappella di famiglia e nella chiesa della Collegiata dei Santi Pietro e Paolo gli amici gli hanno dato l’ultimo saluto, stringendosi al dolore della moglie Carla e della figlia Cristina. C’erano i dipendenti della Capannina, dello stabilimento balneare Roma Levante, di proprietà della famiglia Guidi, amici arrivati dalla Versilia oltre che da Castelfranco, a cui negli anni l’imprenditore era rimasto legato. Un addio silenzioso, commosso.

L’ultimo saluto

Alle esequie di Gherardo Guidi non c’era alcun personaggio dello spettacolo che Guidi aveva contribuito a fare conoscere e al lanciare nel mondo dello spettacolo. Tuttavia dai loro social in queste ore di dolore hanno reso omaggio all’amico e mentore, scomparso in seguito a un malore nella sua villa di Forte dei Marmi. Tanti i mazzi di fiori, oltre a quelli dei familiari più intimi. Così come i messaggi e le telefonate ricevuti dalla moglie e dalla figlia in queste difficili giornate.

Poche ore prima delle esequie il presidente della Regione Eugenio Giani ha ricordato l’imprenditore. «Con Gherardo Guidi la Versilia e la Toscana perdono un imprenditore capace, un punto di riferimento insostituibile del mondo dello spettacolo. Grazie a lui il locale del Forte è diventato un luogo magico, un protagonista assoluto della musica e della canzone a livello internazionale. Una creatura che è cresciuta con lui, diventando uno dei ritrovi più gettonati delle notti in Toscana. E la Toscana gli sarà sempre grata di aver illuminato le sue notti, di aver contribuito in modo originale a portarne il nome nel mondo, regalando in tanti modi ai suoi numerosi fan divertimento e novità, leggerezza e talento».

Le parole e i ricordi

«Per noi squinternati comici di “Vernice Fresca” (poi la Vernice divenne Aria in corso d’opera) – dopo gli esordi al Manila di Campi Bisenzio – La Bussola di Focette diventò per quattro stagioni di fila la nostra casa artistica. Oggi probabilmente si direbbe la location delle nostre live performance, fatto sta che questo locale storico per l’intrattenimento italiano – “tempio della musica e del divertimento” come ripeteva Carlo Conti a ogni inizio di puntata – era di Gherardo Guidi» dice Cristiano Militello. È il momento dei ricordi.

«Fu il patron anche della arcinota Capannina, situata a poca distanza, fu lui – su imbeccata di Carlo e dell’impresario Fernando Capecchi – a puntare sul nostro gruppo. Scommessa da ritenersi vinta, lo rammentavi spesso. Ci mettevi sempre idealmente nella tua bacheca, con Mina e Gino Paoli, insieme a Ray Charles, tra Grace Jones e Patty Pravo. Se questi mostri sacri avevano emozionato il pubblico, facendolo cantare e ballare, noi l’avevamo fatto schiantare dalle risate. E così la gente andava via divertita e con la voglia di tornare, che era la cosa più importante. Oggi voglio solo dire addio a Gherardo e abbracciare la sua famiglia» conclude il comico. Da Torino è arrivato a Castelfranco per il funerale Alessandro Boniperti, imprenditore e figlio di Giampiero storico presidente della Juventus. «Ho conosciuto Gherardo quando avevo 15 anni, era amico di mio papà e poi siamo diventati amici – dice alla fine della cerimonia funebre – . Un esempio come imprenditore. Quando andavo alla Capannina e arrivava il momento dei saluti, dopo le chiacchierate che facevo con lui e sentivo di avere sempre imparato qualcosa».

Sabato sera, 5 ottobre, la Capannina resterà chiusa in segno di lutto. Un locale unico, una storia lunga 95 anni, 47 dei quali con Guidi al timone. «Ti penseremo immaginando che sta facendo divertire tutti da lassù», il ricordo di Gabriele Toti, ex sindaco e grande amico di Guidi.