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Giovani liquori artigianali di Toscana, la scommessa dei nuovi spirits

di Irene Arquint
Da sinistra, Saverio Bertagni di Indie (Barga); Alessandro Gherardi di Opificio 77 (Massa); Tommaso Pieri di Du.It (Firenze) e Davide Pellegrini di Giochi di Spiaggia
Da sinistra, Saverio Bertagni di Indie (Barga); Alessandro Gherardi di Opificio 77 (Massa); Tommaso Pieri di Du.It (Firenze) e Davide Pellegrini di Giochi di Spiaggia

Dal gin “bosco” al bitter amaranto, alla vodka al caramello

03 giugno 2024
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Se dici Toscana, pensi Vin Santo. Ma anche vecchi liquori come la lucchese Biadina, l’Alchermes di cui s’imbevono pesche di Prato e zuccotto, qualche China (Clementi, Massagli) alle quali negli ultimi anni si stanno unendo un plotone di gin, vermouth, vodka artigianali. E tale è la qualità, da farvi nascere attorno eventi come la Florence Cocktail Week ideata nel 2016 da Paola Mencarelli (ma questo settembre salta perché verrà esportata ad Amalfi) , lo spazio crescente in Pitti Taste, il recente Tuscany Spirits Festival.

Insomma: la Toscana dei liquori artigianali è in fermento e giovane, con un occhio puntato sull’ambiente e ciò che può aiutarci a consumarlo meno. Indie, che sta per indipendente, è ad esempio un giovane progetto varato un paio di anni fa a San Pietro in Campo (siamo nella Media Valle del Serchio) da Francesco Marcucci e Saverio Bertagni. Ambrosia è stata la loro prima etichetta, un gin ad impatto zero grazie all’impiego di energie rinnovabili ma anche l’utilizzo di vetri riciclati, per bottiglie a rendere. Salvia e rosmarino vengono raccolte nei dintorni, sull’Appennino Toscano (ci troviamo all’imbocco della Garfagnana) , al pari delle botaniche impiegate nell’Amaro del Riccio tra i cui ingredienti campeggia anche il miele dai numerosi castagneti locali. Nel tempo la famiglia si è allargata e sono arrivate vodka, limoncello e sambuca da aromatiche raccolte alle pendici delle Apuane.

Fra le realtà dall’esperienza più datata troviamo Il Re dei Re che ha recentemente restituito l’antica ricetta del ponce ai natali labronici. Fondata dodici anni fa da Fabio Elettrico, l’azienda punta sull’orgoglio Amaranto, dando questo nome a un bitter che nel solo 2019 ha sbaragliato la concorrenza mondiale agli International Spirits Award (IWSC), si è aggiudicato l’argento in Cina alla Spirits Selection e il migliore dell’anno in Germania. Da buon livornese, seppur di origini calabresi da cui fa arrivare liquirizia e bergamotto, con l’acqua del mare ha creato Amarea a cui l’alga spirulina e una particolare infiorescenza asiatica conferiscono il colore del cielo. «La nuova liquoristica toscana si sta espandendo da una decina di anni, anche se la sua tradizione parte da lontano», spiega il bartender viareggino Davide Pellegrini, ideatore insieme a Gianluca Domenici del Tuscany Spirits Festival e della linea Giochi di Spiaggia per Numquam, che nel 1999 è tornata a produrre l’antico Vermouth di Prato. «Le aziende toscane sono cresciute di qualità, grazie ad investimenti importanti nei macchinari che hanno permesso loro di allinearsi a livello internazionale. Molte sono rimaste artigianali puntando su ingredienti di eccellenza. Sta accadendo come per le birre, bisogna però vedere quanto il mercato sarà ancora in grado di recepire».

Fantasiose le tante novità: dalla vodka al caramello salato della fiorentina Distilleria Urbana Italiana (Du. It) prodotta da Tommaso Pieri a 100 mt dall’avvio della Chiantigiana, al gin e l’amaro della pistoiese Acqua San Felice, fino alla Spuma alcolica di Teneri prodotta in collaborazione con l’apuano Opificio 77. Con stabilimento a Massa, la distilleria nasce cinque anni fa dall’intenzione del bartender Alessandro Gherardi di mixare innovazione e tradizione. Ne è scaturita una vera e propria cocktail list di ricette classiche più o meno riviste (fra le quali un Negroni piccante, un Americano agli agrumi e zenzero, il MiTo bianco) vendute in bottiglie monodose da 100 ml o da otto porzioni. Così facendo basta aggiungere nel bicchiere del ghiaccio, ed il gioco è fatto. In alternativa ai soliti alcolici, ha pensato anche ad un Aperitivo ideale per uno Spritz al pompelmo, con rabarbaro e genziana a conferire la nota amara mentre lo zenzero si sobbarca quella speziata. E sempre parlando di singole ricette, il barman Daniele Lencioni distilla il suo Symeon a Barga, presso Indie, in nome di un’alternativa in colore (giallo) e qualità ai vari Campari e Aperol per conferire gusto agrumato e speziato ai classici della miscelazione.
 

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