Guido, il giovane toscano cresciuto a pane e Mugello: è la nuova stella del motociclismo
A Le Mans il 17enne si è imposto all’attenzione mondiale: «Ecco chi è il mio pilota preferito»
FIRENZE. A 17 anni è già in grado di strizzare l’occhio al gotha del motociclismo mondiale, promettendo e dimostrando di poter battagliare in pista come un pilota “navigato”. Sin dai primi vagiti è stato cresciuto a latte e rombo di motori: in famiglia sono tutti appassionati, a partire dai nonni, e ha vissuto e vive coi propri genitori nel comune di Scarperia e San Piero, a due passi dall’ingresso dell’autodromo del Mugello, considerato un po’ la cattedrale dei bolidi su due ruote.
Guido Pini si è affacciato dalla finestra sul mondo e il mondo si è accorto di lui. È successo nel weekend appena trascorso (10-11 maggio) in Francia, sul mitico circuito di Le Mans, dove è andato in scena un attesissimo appuntamento con il calendario della stagione di MotoGp. In Moto3, classe appunto in cui corre Pini, il giovane fiorentino ha impressionato già nelle prove cronometrate del sabato, andando a sfiorare di soli 98 millesimi la conquista della pole position e dovendosi quindi “accontentare” della seconda piazza ma comunque della prima fila in griglia. Domenica, giorno della gara, per poco non ha concesso il bis. La fortuna non lo ha di certo aiutato, dal momento che Pini è incappato in una caduta proprio mentre era in lotta per un posto sul podio. Quando la corsa si stava infiammando nel finale, il pilota fiorentino dimostrava di saper tenere brillantemente testa al trio formato da Kelso, Munoz e Rueda e di poter puntare al terzo posto finale, ma la scivolata a sei giri dal termine gli è risultata purtroppo fatale.
Ma cosa si vuole di più – c’è da domandarsi – da un 17enne? Poco o altro. C’è anche da aver paura nel definirlo “talento” perché c’è il rischio di bruciarlo, ma una cosa è certa: con quanto ha già fatto vedere tra i cordoli d’asfalto, Pini ha ora i riflettori addosso e il futuro è tutto nelle sue mani. Alle sue spalle ha un primo posto nell’European Talent Cup del 2022, un secondo nel 2023 e un altro secondo posto nel Mondiale JuniorGp nel 2024, stagione costellata da numerosi infortuni. È stato proprio quest’ultimo risultato (la piazza d’onore conquistata nonostante la disputa di cinque gare in meno rispetto agli avversari) a lanciarlo definitivamente nell’olimpo del motociclismo e a fargli ottenere la deroga per l’ingresso in Moto3 sebbene il regolamento preveda i canonici 18 anni.
Sulla carena della propria moto spicca il numero 94 ma su Instagram è @piniguido93 e il motivo lo rivelò lui stesso in un’intervista: «È per Marc Marquez. Nella mia infanzia è stato un punto di riferimento. È il pilota che ammiravo di più. Mi piaceva più o meno tutto di lui: come guidava e la sua cattiveria in pista. Mi ha sempre ispirato. In questo momento diciamo che non ho un pilota preferito in MotoGp, anche se tifo ancora per Marquez. Continua ad essere il pilota che mi piace di più».
Il prossimo 22 giugno c’è quindi un motivo in più per andare a riempire le tribune e i prati del Mugello in occasione del Gran premio d’Italia. Ci sarà da spingere e sostenere questo deb di belle speranze nato e cresciuto a ridosso delle curve dell’Arrabbiata, da cui sentiva provenire i ruggiti dei missili a due ruote sin da quando era in culla.