Prato, la protesta degli albergatori: «Pochi eventi per attrarre turisti»
E la deputata Erica Mazzetti accusa Alia: «Finanzia solo il Capodanno a Firenze e si è dimenticata di Prato»
PRATO. Non è piaciuta agli albergatori pratesi la programmazione degli eventi natalizi di quest’anno. Per un motivo molto semplice: si è puntato sui residenti anziché sui turisti che potevano arrivare da fuori e, magari, passare una notte o due in albergo.
«Anche quest'anno è stata fatta una programmazione del Natale orientata verso i pratesi e i residenti della provincia – dice Federalberghi – A noi, invece, piacerebbe l'organizzazione di manifestazioni importanti, in grado di richiamare turisti da ogni parte della Toscana e d'Italia. Al pari o superiori per importanza ad altre città della regione, capaci di attrarre turisti da fuori provincia e Toscana». Un intervento, dicono, che «non vuole andare a mettere in discussione quanto avvenuto quest'anno, bensì rappresentare uno stimolo verso il 2026, anno in cui si auspica un rilancio turistico della città».
«Come albergatori abbiamo bisogno di iniziative che possano fare da traino alle presenze e ai pernottamenti in città – spiegano da Federalberghi – Cosa che non può avvenire con l'organizzazione di eventi natalizi basati sulle presenze di residenti del territorio. Come associazione chiediamo ambizione, programmazione, lungimiranza, voglia di portare Prato fuori dai propri confini a livello di immagine territoriale».
Per quanto riguarda il 2026, la richiesta è quella dell'organizzazione di manifestazioni di respiro nazionale, in grado di dare una visibilità italiana al territorio. «Auspichiamo grandi eventi – aggiunge Federalberghi Prato – Immaginiamo ad esempio un grande festival dell'arte contemporanea. Iniziative da organizzare nei periodi di bassa stagione, così da facilitare le presenze nelle strutture ricettive anche nei momenti di maggiore sofferenza a livello di pernottamenti».
L'associazione si sofferma anche sul tema degli affitti brevi, con la nuova regolamentazione inserita nella Legge di Bilancio 2026. L’intesa, in attesa del via libera al Senato, prevede l’applicazione dell’aliquota del 21 per cento sul primo immobile destinato agli affitti brevi, senza distinzioni, del 26 per cento sul secondo e l’obbligo di apertura della partita Iva a partire dal terzo immobile, con la conseguente qualificazione dell’attività come imprenditoriale. «Andare a regolamentare il settore era necessario – conclude Federalberghi – Con questa norma si vanno a colpire quelle società nate per gestire decine e centinaia di appartamenti, che portavano avanti una concorrenza impari rispetto a norme e tassazione a cui sono sottoposti hotel e strutture ricettive in genere. Importante anche il riconoscimento de visu degli ospiti di queste strutture, che va ad equiparare quindi gli obblighi a cui noi siamo sottoposti». Infine Federalberghi esprime “soddisfazione” sul rigetto del ricorso da parte della Corte Costituzionale contro il Testo unico sul turismo partorito un anno fa dal Consiglio regionale toscano. E a proposito di Regione, a fine gennaio ci sarà un incontro con l'assessore Cristina Manetti per parlare di turismo in provincia di Prato.
La deputata Erica Mazzetti di Forza Italia se la prende invece con la multiutility Alia Plures perché ha finanziato il Capodanno di Firenze e si è dimenticata di Prato.
«Perché Alia Plures ha finanziato il Capodanno a Firenze e solo a Firenze? – si chiede Mazzetti – Cosa c'entra questa spesa con i fini della multiutility? Prato, come la Piana, come tutti i comuni che fanno parte della multiutility e contribuiscono, non può essere solo un terreno fertile dal quale estrarre risorse per finanziare la struttura senza avere voce in capitolo in scelte che appaiono sempre più calate dall'alto. Si parla, con costose campagne di comunicazione, di “pluralità” e poi la gestione è “fiorentinocentrica”, con risorse estratte nei comuni produttivi e destinate a scelte di vertice, incomprensibili, mai discusse. A proposito di uso responsabile delle risorse, risulta che Plures abbia acquistato un impianto eolico a Benevento con un piano economico folle. A che scopo? Con quali ritorni per il territorio del quale dovrebbe preoccuparsi? Come si pensa di ridurre le bollette altissime e migliorare i servizi? Tutti vogliamo ampliare gli impianti di energia rinnovabili, ma bisogna essere consapevoli del ritardo nel quale versa la Toscana: non è stato realizzato il termovalorizzatore in grado di trasformare i rifiuti non riciclabili in energia elettrica e termica, utilizzando tecnologie avanzate di combustione e filtraggio fumi per ridurre l'impatto ambientale, anche con gassificazione e pirolisi, per chiudere il ciclo rifiuti qui e restituire energia a imprese e cittadini. Bisogna dare assolutamente una svolta nel senso della trasparenza e della partecipazione eguale dei soci e investire le risorse nel territorio e per il territorio».
