Addio a “Barroccio”, storico meccanico di Santa Maria a Monte: «La sua officina era un luogo di ritrovo»
Lino Lucchesi è morto a 86 anni. Specializzato nel riparare Vespa e “Apini”, nonostante avesse smesso di lavorare da un po’, era sempre pronto a dare consigli
SANTA MARIA A MONTE. Se n’è andato all’improvviso nel bel mezzo di questi freddi giorni di festa Lino Lucchesi, storico personaggio santamariammontese e rinomatissimo meccanico: per tutti, affettuosamente “Barroccio”. L’uomo, 86 anni, è morto lunedì nella sua casa in via di Bientina. Personaggio molto amato da santamariammontesi di tutte le età per quella piccola officina ai piedi della salita che va verso le scuole medie, che per molti anni è stata teatro di innumerevoli chiacchierate: un luogo di lavoro che, come avveniva nelle botteghe di una volta, era un ritrovo anche degli amici di una vita, due chiacchiere e le immancabili discussioni sulla meccanica dei motori.
Nato per aggiustare qualsiasi cosa avesse due o tre ruote, amava spesso raccontare come si fosse fatto le ossa prima di tutto sulle tantissime Lambretta che circolavano negli anni’ 70, prima che la Vespa prendesse definitivamente il sopravvento. Proprio il gioiello di casa Piaggio infine, insieme agli immancabili “apini” puntellati regolarmente su due ruote di fronte alla sua bottega, avevano rappresentato la sua principale occupazione.
Meccanico formidabile, dotato di un occhio, ma soprattutto un orecchio fuori dal comune per le questioni meccaniche, fino alla tarda età ha fatto la felicità di svariate generazioni di ragazzi che portavano i propri “bolidi” a riparare. Nella speranza che gli bastasse un “giro di salita” col motorino, lungo via Querce, dalla sede dell’officina fino su al cimitero e ritorno, con l’orecchio ben teso, per capire dal solo rumore cosa non andava sotto la carena.
Un’attività che aveva mollato in teoria da qualche anno – anche se pure dalla sua abitazione non disdegnava consigli e suggerimenti ai tanti che continuavano a chiedergli un aiuto per moto e motorini – e che aveva intrapreso da giovane, ai bordi di quella Valdera che in quegli anni diventava tempio indiscusso delle due ruote e accanto alla pompa di benzina del fratello Mirello e poi del nipote Maurizio Lucchesi, oggi vicesindaco del comune. «Caro zio Lino – ha scritto sui social – mi piace ricordarti così, nel tuo classico abituale posto di lavoro. Un modo di lavorare unico, accucciato a terra, i motori erano bassi. Come unica era la tua semplicità e unica la tua competenza e professionalità».
Fra i tanti che lo ricordano anche Alberto Fausto Vanni, tornando con la memoria ad alcune gite fatte insieme alla fiera del motociclo a Milano, insieme anche a Franco Dini: «Solo il nome che gli avevano dato, Barroccio, era una garanzia. Lo conoscevano tutti. La sua officina era un ritrovo di amici e appassionati delle due ruote, dove tanti ragazzi hanno imparato a “truccare la Vespa”, mentre Lino con pazienza gli insegnava anche un mestiere».
Vedovo della moglie Silvana, scomparsa nel 2018, lascia la figlia Emiliana, il genero, la sorella e le nipoti Gaia e Jenny. Il funerale si terrà domani (31 dicembre) alle 9,45 partendo dall’abitazione in via di Bientina 137, verso la chiesa di San Giovanni Evangelista.
