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Pontedera, morta a 10 mesi per un'infezione: perché due medici dell'ospedale non stati ritenuti responsabili della tragedia

di Sabrina Chiellini
L'ospedale di Pontedera
L'ospedale di Pontedera

Il giudice ha accolto la richiesta presentata dalla procura

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PONTEDERA. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pisa, Nunzia Castellano, ha accolto la richiesta di archiviazione presentata dalla procura per l’indagine per omicidio colposo nei confronti di due medici, una dottoressa di 39 anni di Pisa e un collega di 33 anni, che erano finiti sotto inchiesta dopo la morte di una bimba di 10 mesi avvenuta nel 2024, difesi rispettivamente dagli avvocati Anna Rosa Francini e Valeria Dastoli la prima, e Luisa Rita Sacheli, il secondo.

Il fatto

La piccola era morta dopo essere stata trasportata d’urgenza all’ospedale Lotti di Pontedera e poi al Meyer di Firenze. Inutili i tentativi dei medici pontederesi di rianimarla. Il suo cuore si era fermato tra le braccia dei genitori, sconvolti dal dolore più grande che possa esserci per un genitore. Un dramma al momento senza spiegazioni anche se i medici del Lotti, dopo averla rianimata a lungo, avevano ipotizzato che a causare la tragedia potesse essere stata una grave infezione.

Gli accertamenti

I riscontri sono arrivati dall’autopsia, gli esami medico legali hanno accertato che è stata una grave infiammazione al cuore a causare la morte della bambina di dieci mesi a maggio di un anno fa. Tanto che il pm Fabio Pelosi, che ha seguito le indagini dopo la denuncia presentata dalla madre della bambina, ha chiesto l’archiviazione del procedimento aperto a carico dei due medici indagati. Il legale della famiglia della bambina aveva depositato l’opposizione alla richiesta di archiviazione, chiedendo ulteriori approfondimenti e per capire se la morte della bimba di 10 mesi potesse essere evitata con un intervento immediato, quando si erano presentati i primi sintomi. Era maggio del 2024 quando la bambina – i genitori sono di Cascina – cominciò ad accusare i primi malesseri, inizialmente ricondotti dalla pediatra e dal suo sostituto a coliche, considerate abbastanza comuni nei bambini con pochi mesi di vita. Il rapido peggioramento delle condizioni della bimba con episodi di vomito nell’arco di poche ore portò alla tragedia.

La tragedia

La piccola è morta il 22 maggio a Firenze. Era stata portata in condizioni disperate al Meyer, trasferita dall’ospedale Lotti di Pontedera, dove era arrivata in condizioni gravissime accompagnata dai genitori che, spaventati dalla situazione, l’avevano portata, senza perdere tempo, all’ospedale. I medici del Lotti e del Meyer fin dall’inizio sono risultati estranei alla vicenda. I primi quando hanno visitato la bambina hanno accertato che quest’ultima era già in fin di vita. Dopo la morte era stata disposta l’autopsia con contestuale avviso di garanzia nei confronti dei pediatri che l’avevano curata. La perizia ha stabilito che la morte sopraggiunse per un’infiammazione al cuore per cui la diagnosi non sarebbe stata semplice, tenuto conto del fatto che la vittima fino a quel momento aveva goduto di buona salute. Il caso è stato inquadrato come conseguenza di una grave patologia infiammatoria-infettiva a carico del cuore che poi ha avuto un’evoluzione atipica e con pochi sintomi, così da avere reso difficile anche solo la formulazione di un sospetto diagnostico. Da qui si è arrivati all’archiviazione del procedimento perché il fatto non sussistel

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