Palestinese morta a Pisa, in centinaia per l’ultimo saluto a Marah nel Parco della Pace: Giani contestato dagli attivisti – Video
Il rito a Pontasserchio: presenti 500 persone e diversi rappresentanti delle istituzioni. Le parole della mamma di Marah: «Vi lascio un pezzo del mio cuore». Il sindaco di San Giuliano: «Fermare il massacro»
SAN GIULIANO. Il dolore e la partecipazione della comunità Toscana per la morte di Marah Abu Zuhri, le parole toccanti della madre Nabila che affida la figlia ai toscani e annuncia il suo ritorno in Palestina e la contestazione degli attivisti Pro-pal al presidente Eugenio Giani.
È stata una cerimonia funebre attraversata da emozioni nette, sincere, che nel privato del dolore ha visto mischiarsi il politico. Una cerimonia a cui hanno preso parte diversi rappresentanti delle istituzioni. Presenti, oltre al presidente della Regione, Eugenio Giani, l’assessora regionale Alessandra Nardini, l’ambasciatrice palestinese, Muna Abuamara, e la prefetta di Pisa, Maria Luisa D’Alessandro.
Le parole della mamma
La grande compostezza della madre di Nabila, seduta tra l'ambasciatrice Palestinese in Italia Muna Abuamara e l'imam di Firenze Izzedin Elzir. Il suo discorso è semplice, tocca corde profonde. «Io vi lascio un pezzo del mio cuore, mia figlia. State vicini a lei, perché esserle vicini è essere vicini alla Palestina». L'abbraccio dei presenti, oltre 500 persone, è stato un lungo e caldo applauso.
Giani contestato
Al momento del discorso del presidente Giani una parte dei presenti ha cominciato a contestare la sua presenza. La gestione della vicenda di Coltano e la permanenza di Marco Carrai alla presidenza della Fondazione Carrai. Tra i "vergogna" e "gli stai zitto" il presidente della Regione ha continuato il suo discorso, ringraziando i medici di Pisa per il lavoro fatto e rivendicando il ruolo della Toscana nel riconoscimento della Palestina e nell'accoglienza dei pazienti in arrivo dalla Striscia di Gaza.
Le parole dell’imam Elzir
Un richiamo al governo è arrivato dall'imam Elzir: «Ringrazio anche il mio governo, ma vorrei ringraziarlo dicendo non mandare più armi allo stato criminale di Israele. Non abbiamo bisogno di curare bambini dopo che abbiamo mandato armi per ucciderli. Chiediamo di rispettare il diritto internazionale».
Il sindaco di San Giuliano: «Bisogna fermare il massacro»
«La piccola Marah sarà sepolta qui, abbiamo deciso di darle una degna sepoltura affinché dopo tanta sofferenza possa riposare in pace. I diritti umani si difendono con le azioni», ha detto il sindaco di San Giuliano Terme, Matteo Cecchelli, durante la cerimonia funebre. «Mi rivolgo direttamente alle istituzioni – ha poi aggiunto – che oggi hanno scelto l’assenza e il silenzio: è il momento di agire, fermate questo massacro. Lo Stato italiano riconosca pienamente lo Stato di Palestina e si faccia promotore con coraggio di un’iniziativa forte presso la comunità internazionale».
La sepoltura è proseguita in forma privata, come richiesto dalla famiglia, che ha anche chiesto di non formare cortei rispettando la delicatezza del momento.
LEGGI ANCHE – Palestinese morta a Pisa, Israele accusa i medici di avere occultato le analisi