Pisa, due boati per rubare il bancomat: la cassa è ancorata e il colpo fallisce
Nuovo blitz alla banca di via Bargagna, quartiere svegliato dalle esplosioni
PISA. Via Bargagna Pisa, ore 2,10 di un sabato mattina silenzioso. Poche le auto in transito nella zona. Tutti o quasi già a letto. Ma c’è un gruppo di uomini incappucciati che trama nell’ombra di fronte alla Cassa di risparmio di Pisa. Piazzano due cariche esplosive con la cosiddetta tecnica della marmotta. Il sistema che permette di forzare le fessure del bancomat per inserire il liquido che fa esplodere tutto, però, non portano al risultato sperato. E l’assalto finisce con un niente di fatto. I due boati svegliano il quartiere. Qualcuno si affaccia dalle finestre e osserva la scena. Poi riferirà agli uomini della squadra mobile della polizia che oggi negli uffici della questura, guidata da Raffaele Gargiulo, hanno cominciato a studiare le telecamere della zona per trovare elementi utili su cui lavorare per risalire ai responsabili.
Il blitz è fallito perché quella filiale di operazioni del genere ne ha subite molte in passato. E i vertici della banca hanno deciso di prendere provvedimenti. La cassa del dispositivo per erogare denaro contante, infatti, è stata ancorata con catene da nave cementate a terra. Un sistema che ha reso pressoché impossibile portarla via per poi aprirla in un luogo lontano da occhi indiscreti. Soprattutto tenendo conto del fatto che i malviventi, in quei casi, hanno pochi minuti a loro disposizione prima che qualcuno chiami le forze dell’ordine.
E ora sta ai poliziotti individuare dettagli utili all’indagine. Di sicuro, oltre ai filmati della videosorveglianza dell’istituto di credito e delle attività della zona, a cui si uniscono anche gli occhi elettrici pubblici, ci sarà da capire l’esito dei rilievi effettuati dalla polizia scientifica. Che, secondo quanto appreso, avrebbero già elementi su cui effettuare approfondimenti importanti. Non solo il liquido usato per le due esplosioni. Ma indizi che potrebbero orientare in maniera concreta le ricerche della banda.
Non è stato reso noto il numero delle persone che hanno partecipato al colpo. Anzi, al tentato colpo. Dalla questura non escludono nessuna pista. Ma valutano quanto raccolto anche dalle testimonianze di chi ha visto la scena. Tra questi anche alcuni ospiti del residence Isola verde che si trova proprio accanto all’edificio con un solo piano, nei cui fondi commerciali ci sono anche attività di ristorazione, di cura della persona e negozi vari. Oltre, naturalmente agli uffici della Cassa di risparmio di Pisa che fa parte del Gruppo Bpm, nato dalla fusione del 2017 tra Banca popolare di Milano e Banco popolare.
Ieri mattina, davanti alla filiale c’era il direttore, Graziano Cassi. E proprio nel residence, erano in molti a parlare di quanto sentito. Qualcuno ha visto scappare il gruppetto. La maggior parte ha pensato ai soliti petardi scoppiati da ragazzi annoiati. Poi, però, una volta passati davanti alla banca per andare a fare colazione nel bar a fianco, si sono resi conto che quei boati altro non erano che il tentativo di mettere a segno un colpo da alcune migliaia di euro.
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