Pisa, dedicano la tesi al sogno della maestra scomparsa: «Mia moglie sarebbe felice»
Il marito e il figlio di Laura Zingaretti hanno assistito alla discussione delle due studentesse: «La biblioteca dei bambini e la scuola di Marina erano la sua via, questo è solo l'inizio»
Pisa Due tesi di laurea per ricordare la maestra Laura Zingaretti, perché il seme del sapere è da sempre destinato a germogliare. E la maestra Laura, 55 anni, insegnante della scuola dell’infanzia Ceccherini di Marina, deceduta il 23 febbraio dello scorso anno, a seguito di un intervento chirurgico sulla cui vicenda è aperta una inchiesta giudiziaria, amava il suo lavoro, ma soprattutto voleva creare una biblioteca all’interno della sua scuola al servizio dei bambini e di tutta la comunità. Un progetto poi realizzato dal marito e dal figlio della docente, Paolo e Francesco Nepa, insieme alle colleghe, e che ha permesso a due neo laureate magistrali in Scienze della formazione primaria dell’Università di Pisa, Benedetta Carmignani di Vicopiano e Beatrice Marconi di Livorno, di portare avanti il loro lavoro conclusivo, utilizzando la fornitissima biblioteca.
Le tesi incentrate sulla letteratura dell’infanzia, dal titolo, rispettivamente, “Attraverso le immagini: Il silent book come mezzo per raccontare e raccontarsi” e “Il contributo della letteratura per l’infanzia alla formazione dell’identità”, sono state apprezzate dalla commissione nel corso della proclamazione di Benedetta e Beatrice avvenuta nei giorni scorsi nell’aula magna delle Benedettine, alla presenza di Rita Salvadori, collega di Laura, e del marito Paolo Nepa (nella foto in alto con Beatrice), docente universitario presso l’Ateneo pisano.
La “Biblioteca della maestra Laura” a Marina è ora una realtà. Uno spazio-lettura dedicato ai bambini di 3, 4 e 5 anni, e realizzato grazie alla volontà di persone che hanno voluto portare a termine la sua idea. «Laura – racconta il marito – stava lavorando con le colleghe al progetto “Un libro per amico” che prevedeva la creazione di una biblioteca interna alla scuola dell’infanzia, i cui libri sarebbero stati utilizzati per un servizio di prestito, oltre che per la lettura in classe sia con le insegnanti che con la partecipazione attiva dei genitori». Ma non solo.
«Mia moglie – continua Nepa – credeva nell’importanza della lettura a partire dall’infanzia e stava lavorando a quel progetto con tutte le sue energie. Tanti erano gli obiettivi, e ogni giorno riusciva a trovarne uno nuovo: dare a tutti i bambini (i suoi “chicchi”, come amava chiamarli lei) le stesse opportunità, indipendentemente dalla loro estrazione sociale; spingere i genitori a leggere i libri per i loro bimbi, a trovare il tempo per farlo nonostante i loro mille altri impegni».
La biblioteca della scuola Ceccherini è attivissima e piena di volumi: più di 200 e tutti di case editrici specializzate in letteratura per l’infanzia. I libri sono distribuiti ordinatamente e in ottimo stato, nonostante l’area biblioteca si trovi praticamente lungo un corridoio frequentato continuamente da decine di bambini e nonostante il prestito sia ormai attivo da più di un anno.
«Se mia moglie potesse vedere quello che è stato fatto a scuola – continua Nepa – sarebbe più felice dei suoi bambini». Per mantenere vivo il ricordo di Laura, Francesco e Paolo continuano a creare iniziative per valorizzare il progetto della biblioteca, contando sulla piena e fattiva collaborazione di tutto il personale della scuola e di quei genitori che hanno avuto il piacere di conoscerla. Tra queste idee, recentemente, anche quella che ha visto la collaborazione del professor Pietro Di Martino e della professoressa Elena Falaschi, rispettivamente presidente e docente del corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in “Scienze della Formazione Primaria”, a coinvolgere tesisti e tirocinanti per sostenere il valore della pedagogia della lettura, con la laurea di Benedetta e Beatrice.
«Altri eventi serviranno per arricchire la biblioteca con nuovi libri – conclude –, per sviluppare altri lavori di tesi, per replicare eventualmente lo stesso modello in altre scuole dell’infanzia, con la collaborazione al progetto della Regione Toscana con “Leggere: Forte! Ad alta voce fa crescere l’intelligenza” o con progetti analoghi dell’Università di Pisa. Dunque le tesi di Benedetta e Beatrice saranno il punto di partenza per iniziative altrettanto interessanti e ambiziose».