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L'evento

Tornano gli stand di Elba Book: la festa dell’editoria indipendente

Matteo Bianchi
La premiazione di Federica Di Lella che ieri all’Elba Book ha ricevuto il premio Appiani
La premiazione di Federica Di Lella che ieri all’Elba Book ha ricevuto il premio Appiani

Rio nell’Elba. Fino a venerdì incontri, dibattiti e i libri di 27 case editrici

20 luglio 2022
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RIO NELL'ELBA. Da ieri e fino a venerdì 22, Elba Book, l’unico festival isolano dedicato all’editoria indipendente torna nella sua versione classica, con gli stand coperti di libri nella piazza del Popolo di Rio nell’Elba. Quest’estate hanno aderito 27 case editrici, tra cui Marcos y Marcos, Odoya, Edicola Ediciones, Exòrma, Narratè e La Vita Felice.

Il premio Appiani

La cerimonia del Premio “Lorenzo Claris Appiani” per la migliore traduzione letteraria dal francese ha inaugurato ieri il festival nei giardini pubblici Il Gitto con la consegna a Federica Di Lella, traduttrice del romanzo La sete (Safarà) di Marie-Claire Blais. Subito dopo in piazza Matteotti, la prima tavola rotonda incentrata su “I mirabilia dell’indipendenza”, ovvero sulle riviste culturali senza padrone che continuano la loro attività scontrandosi con un panorama ideologizzato e non più idealista. Ad aprire il confronto è stato lo scrittore e giornalista Angelo Ferracuti, che ha raccontato il suo reportage sul numero 28 di “Left”, dal titolo “Non potete fermare il vento”, affiancato da Sandro Capitani, direttore di “Leggere: tutti”, Francesco D’Isa, direttore de “L’Indiscreto”, Alessandro Canzian, editore di Laboratoripoesia.it e del semestrale “Laboratori critici”, moderati dal giornalista Francesco D’Ayala. A seguire il rettore Tomaso Montanari e la docente Giulia Marcucci dell’Università per Stranieri di Siena, che promuove e garantisce la qualità scientifica del premio Appiani, hanno dialogato sul valore dell’arte, della letteratura, della parola e delle traduzioni nel contesto attuale della guerra tra Russia e Ucraina.

Contro la guerra

Il dialogo “Voci contro la guerra”, introdotto dalla docente Roberta Bergamaschi, ha preso le mosse dall’omonimo progetto dell’Unistrasi che raccoglie sul sito dell’ateneo interventi di intellettuali ucraini, russi e di altri paesi. «Non c’è luogo dove non si debba parlare di guerra e di pace – ha dichiarato Montanari –. I festival letterari, i festival che si occupano di traduzione sono spazi pubblici e luoghi culturali che si stanno ponendo un problema di responsabilità in queste settimane: parlare della cosa che ci opprime tutti e che tutti ci riguarda. Credo che sia un dovere, perché l’opinione pubblica nelle democrazie (di cui tanto ci vantiamo) ha non solo il diritto ma anche il dovere di far sentire la propria voce ai governi». «Voci contro la guerra contiene brevi testi di scrittori e scrittrici in particolare russi, ma anche ucraini – ha ricordato Giulia Marcucci dell’Università per stranieri diSiena –. Dare a queste voci una seconda vita in italiano attraverso la traduzione significa farle uscire dall’isolamento del paese d’origine e provare a far sentire parole di dissidenza».

La meraviglia ai ragazzi

Oggi, alle 22, in piazza Matteotti, Loredana Lipperini, Wu Ming 1 e Mariano Tomatis approfondiranno le “Strategie di re-incanto”. Lo staff ha deciso di legare l’ottava edizione a un progetto di narrazione che ha coinvolto gli studenti dell’istituto scolastico “Raffaello Foresi”. Il percorso è stato ideato per avvicinare i ragazzi alla letteratura e alle tradizioni elbane attraverso una serie di incontri – avviati lo scorso gennaio – durante i quali esprimere la loro fantasia, che culmineranno in una tavola rotonda giovedì 21, alle 18, nella piazza del Barcocaio, sempre con Loredana Lipperini. A fare da guida nell’esperimento di scrittura fantastica è stato il suo libro, Nome non ha, edito da Hacca e illustrato da Elisa Seitzinger. Alle 22, invece, Ermanno Cavazzoni e Nunzia Palmieri omaggeranno Gianni Celati, moderati dalla giornalista Riccarda Dalbuoni.

Liberi dentro

La telecamera di “Liberi dentro” sarà in trasferta a Rio nell’Elba con un iniziativa per il carcere, per raccontare come le parole prendano forma e si facciano storia, strofa e… meraviglia. La giornalista Antonella Cortese organizzerà “Il libro sospeso”, una raccolta gratuita di volumi da donare alla biblioteca della casa di reclusione di Porto Azzurro e della casa circondariale “Rocco D’Amato” di Bologna, affinché la lettura entri in tutti gli spazi e permei il tempo sempre troppo lungo e vuoto della detenzione come un balsamo che lenisce, cura, risveglia e rigenera. Per informazioni è disponibile il sito www.elbabookfestival.com.

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