Montecatini, muore a 50 anni titolare di una gelateria: «Una donna dal cuore grande»
Titolare del locale Anisare era in prima linea in tante attività di beneficenza. Fissati i funerali
MONTECATINI. È morta a soli 50 anni Oxana Lazar, titolare della gelateria Anisare di corso Matteotti ma soprattutto grande benefattrice della chiesa ortodossa rumena di via Volturno. Una terribile malattia che l’aveva colpita solo due anni fa non le ha dato scampo, lasciando nello sconforto sia la madre che il fratello Dimitrie.
La donna era nata a Cahul, una città del sud ovest della Moldavia al confine con la Romania. Dopo aver terminato gli studi nel suo paese decise, poco più che ventenne, di far rotta verso il nostro Paese in cerca di un futuro migliore. Fu il caso a farla approdare in città dove ben presto divenne titolare della gelateria Anisare. Sempre sorridente con tutti, riuscì a proiettare la sua attività verso un successo che ormai dura da 25 anni.
«Con lei – dice padre Matei Tulan parroco della chiesa ortodossa rumena di Montecatini – perdiamo una delle più grandi benefattrici della nostra parrocchia. Aveva un’attenzione particolare verso i poveri e donava di cuore tutto quello che poteva per alleviare le loro sofferenze. Era fra le più presenti in parrocchia nel preparare i pacchi per le famiglie in difficoltà e non si tirava mai indietro quando si trattava di donare in favore di chi si trovava in difficoltà».
Molto vicina al mondo della malattia e della sofferenza, Oxana Lazar ha anche contribuito in maniera decisiva all’acquisto di molti strumenti elettromedicali che sono stati poi destinati ai parrocchiani più bisognosi di aiuto. «Il suo intervento – conclude padre Tulan – è stato decisivo per aiutare tanti ammalati. Non si è mai tirata indietro di fronte a nessun tipo di difficoltà: per lei la vera missione della sua vita era quella di aiutare il prossimo».
Il suo funerale si terrà oggi (lunedì 9 giugno) alle 10, 30 alla chiesa ortodossa di via Volturno a Montecatini. Dopo la benedizione finale, la sua salma verrà trasportata al cimitero di Montecatini, città in cui si era integrata a tal punto da non volerla lasciare più.
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