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I pericoli della Rete

Massa, profili social di politici clonati per compiere truffe – I loro nomi usati come "esca": come difendersi

di Ivan Zambelli

	Truffe online con falsi profili social dei politici di Massa
Truffe online con falsi profili social dei politici di Massa

Furto d’identità digitale: nel mirino volti noti sia del centrodestra che del centrosinistra. La loro immagine è stata usata per diffondere via messaggistica privata (Whatsapp ma non solo) consigli sul mercato azionario e in particolare su alcuni titoli

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MASSA. Le truffe online non guardano al colore politico. E negli ultimi giorni lo hanno dimostrato colpendo trasversalmente alcuni dei volti noti della scena pubblica massese, utilizzati come “esca” da profili falsi creati per promuovere gruppi Whatsapp e canali legati a presunti servizi di trading o a sistemi finanziari sospetti. Un fenomeno già diffuso a livello nazionale, che però a Massa si ripresenta con insistenza.

Le vittime

Le ultime vittime sono quattro figure note e presenti sui social: l’assessore al sociale di Massa Francesco Mangiaracina, il neo consigliere regionale Marco Guidi, l’ex deputato Fabio Evangelisti e l’ex sindaco Alessandro Volpi, oggi docente e divulgatore. Proprio a Volpi i tentativi di clonazione dell’account si sono ripetuti per tre volte nelle ultime settimane di ottobre, pur avvenendo periodicamente.

La tecnica

Soggetti di diversa estrazione politica, ma tutti accomunati da un seguito ampio, elemento che rende i loro profili particolarmente appetibili per i truffatori digitali. La tecnica è ormai rodata: vengono creati account che imitano in tutto e per tutto quelli originali. Gli utenti ricevono messaggi privati in cui si annuncia l’apertura di nuovi canali o gruppi “riservati”, con inviti a iscriversi.

Questo è avvenuto in particolare per Mangiaracina e Guidi, che loro malgrado hanno visto usare la propria immagine per diffondere via messaggistica privata (quindi Whatsapp ma non solo) consigli sul mercato azionario e in particolare su alcuni titoli. Il passo successivo è l’offerta di presunti studi di investimento o di fantomatiche piattaforme di trading.

Non è la prima volta che accade a Massa: qualche mese fa una mail fasulla aveva preso di mira i consiglieri comunali e membri della giunta, simulando le credenziali del portale interno del Comune. Un anno fa, invece, era stata la volta della pagina Facebook del Comune di Massa, che venne hackerata.

Furto d’identità digitale

Il manuale della Polizia postale dedica un intero capitolo proprio al furto d’identità digitale, spiegando che sottrazione di profili social, quali Whatsapp, Instagram, Facebook sono all’ordine del giorno, spesso attraverso link fraudolenti che inducono la vittima a concedere accessi non autorizzati. Riguardo alla creazione di profili falsi, la guida avverte che «è possibile per chiunque acquisire informazioni e immagini da utilizzare per la creazione di profili falsi il più verosimili possibili».

Particolarmente rilevante, nel caso dei canali di trading, è la descrizione che la Polizia fa di questa tipologia di raggiro, definita «la più pericolosa delle truffe, che può portare alla perdita totale del proprio denaro». Tant’è che il meccanismo è lo stesso osservato negli episodi avvenuti in questi giorni, con le ignare vittime che, magari fidandosi del politico di turno, vengono indotte a tentare piccoli investimenti salvo poi essere condotte su false piattaforme di trading, dove al contrario rischiano di perdere tutto. Anche perché solitamente tali piattaforme sono situate in paesi esteri extraeuropei. Per questo la guida della Polizia postale insiste su un punto: «Diffidiamo delle pubblicità di investimenti che garantiscono guadagni immediati e sicuri», ricordando che gli investimenti devono essere effettuati solo tramite “canali e piattaforme ufficiali».

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