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Gavorrano, calciatore colpito da un pugno: «Con voi non giocheremo più» - La decisione della società

di Maurizio Caldarelli

	L’ingresso del campo sussidiario, in via Morandi a Bagno di Gavorrano
L’ingresso del campo sussidiario, in via Morandi a Bagno di Gavorrano

Tafferugli fuori dal campo durante la partita Arci Gavorrano-La Disperata di Coppa Big di calcio a 11 Uisp. Il presidente Forestiero: «Così vogliamo tutelare l’incolumità dei nostri tesserati». Lo Scarlino: «Decisione esagerata»

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GAVORRANO. «Allo stato attuale l’Arci Uisp Bagno di Gavorrano non si presenterà in campo nelle partite con avversaria la società Disperata Scarlino, in modo da preservare l’incolumità di tutti i propri tesserati».

È questa la decisione presa dal presidente dell’Arci Uisp Gavorrano, Massimo Forestiero, a seguito dei tafferugli avvenuti fuori dalla recinzione del sussidiario del “Malservisi Matteini” di via Morandi, durante l’incontro della Coppa Big di calcio a 11 Uisp, disputata giovedì scorso contro la Disperata Scarlino, che hanno interessato il capitano della formazione gavorranese. «Un nostro tesserato appena sostituito – racconta il presidente Forestiero – mentre raggiungeva gli spogliatoi, veniva inizialmente minacciato verbalmente e poi spintonato da alcuni giocatori avversari e poi, dopo essere stato circondato da un gruppo di persone, veniva colpito con un pugno al volto, sferrato vigliaccamente. Il nostro tesserato, aiutato per fortuna da alcuni dirigenti dello Scarlino, veniva soccorso e accompagnato negli spogliatoi evitandogli un probabile pestaggio finale. La nostra società non accetta e condanna simili comportamenti che non rispecchiano i valori e i principi sportivi sui quali è fondato lo sport – conclude il presidente della Uisp gavorranese – e dopo essersi confrontata con i propri dirigenti e tesserati ha preso la decisione di non misurarsi più con lo Scarlino».

All’incontro di giovedì sera, vinto per 1-0 dalla Disperata, era presente anche Francesco Luzzetti, il presidente della Lega Calcio del Comitato provinciale Uisp. «I tafferugli purtroppo ci sono, nella Uisp, come nella Figc – sottolinea Luzzetti – bisognerebbe andare anche in fondo per eliminarli. Quello che è successo fuori dal rettangolo di gioco è deprecabile; in campo è stata una partita tranquilla, corretta, con due ammoniti e un espulso per proteste, che tra l’altro alla fine della partita è andato a chiedere scusa all’arbitro. L’uscita dal campo di Bagno di Gavorrano – prosegue Luzzetti – è particolare, quando uno viene sostituito passa in mezzo alla gente. L’attaccante aggredito ha battibeccato con un avversario dello Scarlino, che è stato poi sostituito. Il giocatore gavorranese, prima della fine, è stato a sua volta sostituito; prima di arrivare al cancellino è volata qualche parola di troppo, c’è stata un’ammucchiata ed è volato anche un colpo proibito (almeno mi è stato riferito così), ma è finita lì. Il bello è che i giocatori delle due squadre sono amici e si frequentano nella vita di tutti i giorni».

I dirigenti dello Scarlino confermano la versione del presidente Luzzetti: «C’è stato un parapiglia fuori dal campo, del pubblico non possiamo rispondere e non possiamo capire il perché si è arrivati a questo – dice il presidente Stefano Ciani – Non capisco l’atteggiamento di Forestiero di non voler più giocare contro di noi, mi sembra esagerato e speriamo di poterlo far ragionare. In fondo sono cose di calcio. Mi dispiace, condanno e non concepisco questi atteggiamenti, ma fanno da sempre parte del calcio amatoriale. Il capitano è andato però direttamente tra il pubblico, invece di sbollire in panchina».

«Con Massimo Forestiero ci siamo sentiti il giorno dopo, venerdì – aggiunge il vicepresidente della Disperata, Roberto Creatini – mi sembrava giusto parlare della situazione che si era creata, per fare in modo che non si verifichino più simili episodi. Ci siamo trovati d’accordo che la presenza di uno o due rappresentanti delle forze dell’ordine potrebbe servire da deterrente. Possono capitare discussioni sul campo, per questioni banali, ma finiscono lì».

«Mi sento però di sottolineare – dice ancora Creatini – che non c’è stato un dirigente del Gavorrano che è intervenuto. Io e un altro dirigente, Angelo Vitaliano, abbiamo calmato gli animi, accompagnando il ragazzo negli spogliatoi, come avrebbe dovuto fare la società di casa. C’erano schiamazzi, gente che gli andava incontro. A un certo punto abbiamo visto anche il ragazzo cadere a terra, nel tratto che va dal campo agli spogliatoi e poi lo abbiamo aiutato a andare a fare la doccia, mentre alcune persone inveivano contro di lui. Non è stata una bella scena, ma la reazione di Forestiero è stata esagerata, Ripeto, però, almeno un dirigente del Gavorrano doveva essere presente». 

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