Carrara, dopo 41 anni chiude la storica enoteca: «Se qualcuno la rileva offriamo 3 mesi di affitto gratis»
La decisione dopo una vita intera passata tra gli scaffali carichi di bottiglie di vino e prelibatezze di ogni tipo
CARRARA. Quarantuno anni di attività. Una vita intera passata tra gli scaffali carichi di bottiglie di vino e prelibatezze di ogni tipo, locali e non solo. E ora la decisione di un passo indietro, come già tentato alcuni anni fa prima di tornare sui propri passi, di riprovarci ancora. Stavolta, però, la scelta di Luigi Particelli e di sua moglie Francesca Antonella Andrei sembra davvero definitiva. Il Cantinone, storica enoteca-bottiglieria in via 7 luglio a Carrara, chiuderà i battenti tra pochi giorni.
Dalla fine del mese di maggio la coppia di commercianti – 67 anni Luigi, 66 Francesca – abbasserà la saracinesca di quello che è uno dei negozi di riferimento per il centro di Carrara per non riaprirla più. Ma l’amore per quell’insegna, che già una volta li aveva fatti tornare sui loro passi, è troppo forte per lasciare che si spenga senza provare almeno a garantirle un futuro. «Se qualcuno desiderasse raccogliere il nostro testimone – dichiara la coppia – offriamo i primi tre mesi di affitto gratuito per chi volesse continuare l’attività che abbiamo portato avanti per oltre quarant’anni della nostra vita. Oppure valutiamo la vendita, a prezzo da concordare. Per chi vorrà saremo felici di raccontare quello che c’è dietro tutti questi anni di commercio».
Una scelta sofferta
Arrivare a questa decisione, per Luigi e Francesca, non è stato facile. «Però ora non ce la facciamo davvero più – racconta Particelli, un sospiro sconsolato ad accompagnarne le parole – io son in pensione di fatto da tre anni, le spese per mantenere il negozio iniziano a diventare troppo gravose per noi. E poi c’è il lavoro, che per l’età che abbiamo è davvero diventato pesante: il 40% della nostra attività si basa sulle consegne a domicilio, e le faccio sempre io guidando il furgoncino. E lo stesso vale per quando bisogna rifornire il negozio».
Lasciare un luogo dove si è passata gran parte della propria vita e nel quale si sono spesi tanti sacrifici (economici e non) non è un’impresa da poco. «Qui sono cresciuti i nostri figli – racconta Luigi – mi ricordo, quando erano piccoli, uno anche di soli undici mesi, che nelle serate vicine alle festività quando facevamo anche la mezzanotte per servire i clienti si addormentavano tra gli scaffali». Ma questa decisione è anche «l’unica possibile: siamo da sempre un’attività famigliare – racconta Luigi – ma i nostri tre figli giustamente hanno preso ciascuno la propria strada, si sono laureati e hanno tutti i loro impieghi a tempo indeterminato. Non sarebbe nemmeno giusto spingerli a mollare tutto per proseguire l’attività che abbiamo portato avanti per 41 anni io e mia moglie. È giusto che loro seguano la loro strada e vadano avanti con le loro vite». Il problema vero è trovare qualche erede che non faccia scomparire nel nulla Il Cantinone. «Servirebbe un giovane, qualcuno con le energie sufficienti e con la voglia di mettersi in gioco. E anche con tutta la vita ancora da costruire, che abbia i giusti stimoli – ammette il titolare dell’enoteca carrarese – ma da tre anni abbiamo iniziato a sondare il terreno per capire se ci fosse qualcuno in grado di rilevare l’attività o comprare direttamente il negozio, e non si è mai fatto avanti nessuno. E chi si era inizialmente proposto – conclude – poi al momento di dover pagare anche la quota di avviamento all’Agenzia delle entrate, circa 5mila euro, si è tirato indietro».
Il primo tentativo
Non è la prima volta che i due gestori del Cantinone decidono di chiudere. Già nel 2021, dopo alcuni mesi con la serranda abbassata, decisero di riprovarci. «In quell’occasione decidemmo anche di rinnovare tutto il negozio – raccontano Luigi e Francesca – e riprendemmo il nostro lavoro. Tenendolo comunque in vendita, nel caso si presentasse qualche acquirente». Il prezzo si aggirava sui 130mila euro, mura comprese: si tratta di un fondo di 40 metri quadrati dedicati ad attività commerciale e ben 60 metri quadrati di magazzino, completamente rinnovato anche negli arredi interni. Ma nessuno alla fine si è proposto.
Ricambio generazionale
Da qui la proposta di un’incentivo. «L’abbiamo pensato per spingere qualcuno a farsi avanti – spiega la coppia di commercianti – non vorremmo che Il Cantinone scomparisse. Per questo ci siamo detti: a chi rileva l’attività diamo tre mesi di affitto gratis. La speranza è che ci sia un ricambio generazionale: quando aprimmo nel gennaio 1984 – raccontano Luigi e Francesca – ci sobbarcammo di cambiali, anche solo per comprare la licenza. Fummo incoscienti, ma anche coraggiosi. E ci buttammo in quest’avventura. Oggi forse manca un po’ questo: ci piacerebbe che il nostro negozio andasse in mano a un giovane che lo portasse avanti nel tempo».