Massa, gli stipendi dei dirigenti sanitari del Noa: al primo posto il super-primario di Dermatologia
Il dottor Giovanni Bagnoni, già responsabile del reparto all'ospedale di Livorno, si conferma al vertice. L’elenco completo in fondo all’articolo
MASSA. Il divario si è assottigliato rispetto al recente passato. Ma nonostante questa (lieve) flessione lo stipendio più alto tra quelli dei dirigenti sanitari del Nuovo ospedale Apuane di Massa resta senza ombra di dubbio quello del super-primario di dermatologia (già responsabile del reparto all’ospedale di Livorno, oltre che referente per tutta l’area di Massa-Carrara) Giovanni Bagnoni. Il suo stipendio (poco meno di 585mila euro) è quasi il doppio rispetto a quello del secondo classificato, una new entry: il nuovo primario di oculistica Andrea Bernardini, che scalza con i suoi 296mila euro sia il direttore del presidio Apuane Giuliano Biselli, sia il primario di Urologia Maurizio De Maria.
È quanto emerge dal report pubblicato dall’Asl Toscana nord ovest in cui l’azienda, nel segno di una politica di trasparenza che tutti gli enti pubblici sono chiamati a rispettare, pubblica annualmente le retribuzioni lorde dei propri dirigenti riferite all’anno precedente: nello specifico, quelli che riportiamo qui a lato (la classifica dei 28 dirigenti sanitari più pagati) sono gli stipendi lordi riferiti al 2024.
Ma procediamo con ordine. Rispetto ai dati dello scorso anno (riferiti quindi al 2023) l’ingresso di Bernardini ha scompigliato le carte in tavola e ridisegnato la classifica. Lo stesso Giovanni Credi (primario di chirurgia vascolare) è sceso dal podio fino al sesto posto, scavalcato da De Maria (quarto) e dal primario di ostetricia e ginocologia Roberto Marrai. A pesare sulle prime posizioni sono soprattutto i compensi derivanti dall’attività intramoenia, ovvero l’esercizio della libera professione all’interno dell’ospedale Apuane: un’attività consentita a tutti i medici purché non in conflitto con il lavoro nel settore sanitario pubblico. Anche in questo caso Bagnoni – da anni riconosciuto luminare nel suo campo e una delle eccellenze dell’Asl Toscana nord ovest – è irraggiungibile: oltre 451mila euro di proventi dalla libera professione contribuiscono al suo stipendio. L’unica variazione rispetto al podio originario, guardando solo a questa voce specifica, riguarda Maurizio De Maria: il primario di urologia guadagna ottomila euro in più rispetto a Biselli dall’attività intramoenia e ne occuperebbe quindi la posizione sul gradino più basso del podio.
In questo scenario però spicca, ancora una volta, un dato piuttosto desolante: tra i maggiori stipendi non figurano dirigenti donne. Solo due spuntano nell’elenco dei primi 30 dirigenti dell’azienda sanitaria per quanto riguarda il comparto apuano (la responsabile di radiologia senologica al Noa Chiara Iacconi, al 12esimo posto, e la stessa direttrice dell’Asl Maria Letizia Casani, al 27esimo posto), un numero che sale – di poco – ampliando il campo della ricerca alla classifica dei primi 50 stipendi dell’area della provincia di Massa-Carrara: in questo caso risultano sette donne, di cui appunto cinque (la direttrice del consultorio Apuane Giovanna Casilla, la responsabile del recupero e rieducazione funzionale dell’area Elena Fiaschi, la referente della sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria della Lunigiana Maria Francesca Pocai, la responsabile della degenza breve del Noa Irene Carlotta Bogazzi e la responsabile delle cure palliative della Lunigiana Antonella Battaglia) oltre il 30simo posto in classifica.