Il Tirreno

L’intervento

Ugo Pisa, via libera alla variante: «Ma così si cancella la storia»

di Ivan Zambelli
Ugo Pisa, via libera alla variante: «Ma così si cancella la storia»

Massa, il centrosinistra contesta il progetto da 16 milioni di euro. Cosa sarà costruito al posto delle vecchie strutture

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MASSA. Il progetto del futuro Ugo Pisa passa in consiglio, non senza polemiche. Sono 16 i milioni di euro ottenuti dal Pnrr per il progetto: via le vecchie strutture per far posto a un edificio fronte mare, un campus per studenti, campi sportivi, una residenza per emergenza abitativa e per il progetto Dopo di noi (ovvero abitazioni per persone disabili che hanno perso genitori). E poi il recupero della pineta, con nuove piante dopo l’abbattimento di quelle infette e malate.

L’aula era chiamata a votare una variante urbanistica più che il progetto, approvato dalla conferenza dei servizi ad agosto. Ma era chiaro che la discussione si sarebbe focalizzata sugli interventi previsti. Pd e il centrosinistra contrari su tutta la linea, mentre la maggioranza allargata al centrodestra di opposizione ha esultato perché dopo anni di abbandono -specie da parte di «quelli di prima»- l’unica ex colonia di proprietà pubblica riceverà un intervento di riqualificazione. Intanto la discussione si è scaldata sulla demolizione degli edifici esistenti. Perdita di identità e di un patrimonio secondo alcuni, un passaggio obbligato dalle carenze strutturali secondo altri. Ad esempio Filippo Badiali dei Civici apuani faceva notare i costi quando si parla di un bene vincolato e per rendere antisismici vecchi edifici, compresi i vincoli per quelli storici. Piaccia o meno, «la responsabilità della demolizione è stata presa dagli enti sovraordinati in conferenza dei servizi, tra cui Regione e Provincia, che a loro volta si rifanno al parere della Soprintendenza, che ha dichiarato gli immobili non assoggettati a vincoli di rilevanza storica».

E si sa quanto sono solitamente accorte le soprintendenze. Anzi, ha poi aggiunto l’ex assessore ora consigliere Lega Paolo Balloni, «inizialmente la demolizione non era prevista, ma nasce da un approfondimento tecnico». Ma vincoli o meno, sta di fatto che gli edifici saranno abbattuti, e questo è il dato politico per Gabriele Carioli (Pd) : «Oggi cancelliamo almeno 70 anni di storia. Questa è una scelta politica, probabilmente era più facile abbattere. In passato c’erano stati progetti di altro tipo, sempre per il recupero». Ma le opinioni discordanti ci sono state anche su quello che verrà costruito, in particolare i campi sportivi o le residenze sociali. Marco Guidi, consigliere di Fratelli d’Italia ed ex assessore ai Lavori pubblici, si è detto ovviamente soddisfatto del progetto nato nel 2021 quando ancora si chiamava Pinqua per l’Ugo Pisa. «Le colonie nascono con scopi sociali, e in questo progetto vedo molto “sociale”: la residenza per il Dopo di noi, lo studentato. Vedo la parte sportiva e sappiamo tutti la carenza di strutture nel territorio. L’Ugo Pisa deve essere demolito? Si, perché se è ridotto così -ha detto rivolgendosi ai colleghi di opposizione- dovete farvi delle domande. Non è mai stato investito un euro su quella pineta». E però, sono tornati a dire i consiglieri del Pd, quelle non sarebbero le soluzioni adatte. Anzi non lo sono per alcune associazioni, ha ricordato Stefano Alberti: «Sul Dopo di noi l’associazione Autismo apuano scrive “la dislocazione urbanistica non è idonea”, perché il contesto territoriale non ha nulla a che fare con altre strutture. Ed anche il Centro sub ha fatto una disamina approfondita, ma senza ricevere risposte».

Un Dopo di noi, diceva il collega Enzo Ricci, «deve essere più vicino ai servizi, avere maggiori occasioni di socializzazione con il resto della città». In generale è stata molto critica la posizione di Ivo Zaccagna, di Massa è un’altra cosa, perché di tutto si parlerebbe fuorché di riqualificazione: «Si abbattono identità storiche e architettoniche per far posto ad una soluzione “minimalista e razionale” totalmente fuori contesto. Si abbattono piante per far posto alla “produttività” del parco con uno studentato di cui non si conosce ad oggi la modalità di gestione, con attrezzature sportive di cui sinceramente non se ne vede la necessità». Per lui, in sostanza, «si perderà il parco dell’Ugo Pisa nelle sue funzioni ambientali, sociali, la sua memoria storica, la sua funzione sportiva che già esisteva».

Capitolo a parte per la pineta, in parte abbattuta (e poi ripiantumata) causa l’infestazione di un parassita. Anche questo inevitabile e frutto di una relazione agronomica del 2021, ha precisato Marco Battistini della Lega: «Il motivo è oggettivo, si tratta della sicurezza delle persone. Non è che l’amministrazione si sveglia e taglia i pini». Ma anche su questo è stato evidenziato il gap di alberi: tolti 7 mila, al loro posto solo mille ha detto Alberti. Ad un certo punto è stata pure adombrata dal consigliere Carioli l’eventualità di clausola “modale” nell’atto di donazione dell’Ugo Pisa al comune, che negherebbe la demolizione degli edifici. Risposta sospesa perché l’atto non era nella documentazione, ma saranno fatte verifiche. Ma in attesa di ciò la variante urbanistica, e indirettamente il progetto, ha ottenuto l’assenso dell’aula: 23 a favore, 7 contrari.
 

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